Sono 2.407 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri 3.838), mentre si registra il decesso di 44 persone (ieri 26). E’ quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Ma va evidenziato che il bollettino è influenzato, come ogni lunedì, dai pochi tamponi effettuati nel weekend. Dall’inizio dell’epidemia il numero di quanti hanno contratto il virus Sars-CoV-2, compresi guariti e deceduti, è pari a 4.638.516, mentre da febbraio 2020 si registrano 130.354 vittime. Sono invece 4.395.648 le persone guarite o dimesse, mentre gli attuali positivi sono in tutto 112.514, ossia 1.022 meno rispetto a ieri (+496 il giorno prima).
Per quanto riguarda i tamponi, se si considerano i molecolari e gli antigenici, quelli totali sono stati 122.441, ossia 141.130 in meno rispetto ai 263.571 di ieri. Sale al 2% (precisamente 1,96) il tasso di positività, mentre ieri era pari a 1,4%. Sul fronte del sistema sanitario, i ricoveri risultano sostanzialmente stabili: ad oggi nei reparti generici e in terapia intensiva sono ricoverati 3.982 pazienti, 53 più rispetto a ieri. In terapia intensiva i posti letto occupati sono 530, ossia 7 in meno rispetto a ieri e con 21 nuovi ingressi in rianimazione (ieri 40).
Intanto, in attesa dei dati Agenas di domani, che saranno già importanti per stabilire il quadro della prossima settimana, rimane invariata ancora sette giorni la mappa dei colori delle regioni: la Sicilia è sempre in zona gialla, mentre restano in zona bianca tutte le altre regioni, compresa la Calabria che sembrava destinata alla fascia con più restrizioni. Proprio oggi in Calabria, l’ultima regione a partire assieme alla Puglia, iniziano le scuole. Nel resto d’Italia la prima settimana è andata bene: la superapp per il controllo dei green pass ha funzionato e si è tornati in presenza, anche se c’è già qualche classe in quarantena a causa di studenti trovati positivi. Infine, oggi è il giorno della terza dose di vaccino: sono iniziate le somministrazioni ai soggetti più fragili, circa tre milioni di persone.
“In queste ultime settimane vedo che la Sicilia sta avendo una media giornaliera elevata. Può fare anche di più, l’importante è che più cittadini vengano a vaccinarsi”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo a margine della visita nell’hub vaccinale di Palermo. “Si è lavorato sulla capillarità – ha detto Figliuolo -. Dobbiamo adesso spingere sull’ultimo miglio. A breve usciremo con le terze dosi, quando il Cts ci darà il via libera, anche per le rsa e per gli over 80 e il personale sanitario. È una decisione che prenderà la scienza. E poi dopo continueremo finché la scienza ce lo dirà. Se ci dicono che bisogna dare questo richiamo per avere più capacità di reazione contro il virus. Le dosi ci sono l’organizzazione c’è. Grazie alla Sicilia e complimenti per un lavoro davvero ben fatto. Il tempo è galantuomo”.
GIMBE: DURATA VACCINO LIMITATA NEL TEMPO E SOGGETTA A VARIANTI
Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Sui dati della pandemia. “La situazione dal punto di vista epidemiologico è in miglioramento, per la seconda settimana consecutiva scendono i casi settimanali e si registra una piccola flessione nel numero dei pazienti ricoverati sia in terapia intensiva, sia in area medica- ha affermato Cartabellotta- Ovviamente siamo ancora in una situazione di pandemia in cui ci sono delle incognite, ci sono dati ancora non chiari ad esempio sul calo di efficacia della vaccinazione e poi siamo in una fase in cui tra cambio di stagione e rientro di tutti gli italiani al lavoro, per questo il governo ha preso le sue decisioni sull’obbligo di Green pass. Il vaccino non è sterilizzante e la durata della copertura vaccinale non è eterna, per questo dobbiamo vaccinare il più possibile la popolazione, in particolare gli over 50, quelli non ancora vaccinati rischiano di rappresentare il tallone d’Achille nella stagione autunnale-invernale”. Sull’uso delle mascherine.
“In questa fase i mezzi di distanziamento fisico e l’utilizzo della mascherina rappresentano strumenti integrativi rispetto alla vaccinazione. Siamo di fronte ad una variante Delta che è molto contagiosa e che dal punto di vista delle modalità di contagio è accertato che avviene attraverso aerosol, se nei luoghi chiusi non ci sono sistemi di areazione adeguata anche con la mascherina può avvenire il contagio, figuriamoci senza. E’ evidente che anche in una classe scolastica dove tutti sono vaccinati il rischio contagio non è zero, quindi è importante tenere sempre la mascherina. Non ci possiamo permettere di abbassare le misure di precauzioni ora”. Sulla terza dose. “I dati di Israele sono confortanti. E’ ragionevolmente certo che il vaccino è simile a quello dell’influenza: la durata è limitata nel tempo e le varianti rendono necessario fare dei vaccini diversi ogni anno. Al momento le autorità internazionali stanno puntando a non esagerare con la somministrazione di terze dosi per fare in modo che venga aumentata la copertura vaccinale nei Paesi più poveri. Ci sono troppe discrepanze tra la copertura vaccinale dei Paesi ricchi e quella dei Paesi poveri, questo rischia di far generare nuove varianti”.