Coronavirus, Gimbe: “Preoccupano di più nuove varianti”

Coronavirus, Gimbe: “Preoccupano di più nuove varianti”
30 agosto 2021

Nelle ultime 24 ore sono 4.257 i nuovi casi di Covid registrati in Italia (ieri sono stati 5.959). Dall’inizio dell’epidemia sono dunque almeno 4.534.499 le persone, comprese quelle guarite e quelle che hanno perso la vita, che hanno contratto il virus Sars-CoV-2. E’ quanto si legge nel bollettino odierno diffuso dal ministero della Salute, dal quale emerge che i decessi oggi sono 53 (ieri 37), numero che porta il totale a 129.146 da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 4.263.960, Gli attuali positivi, ossia le persone che hanno il virus, sono in tutto 141.393, 346 in più rispetto a ieri. I tamponi giornalieri effettuati sono 109.803, compresi i test rapidi. Il tasso di positività è pari al 3,9%. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +55 (ieri +36) e ora il numero totale dei ricoverati è 4.114. Sono invece 548 (+23) i posti letto occupati in terapia intensiva, dove nelle ultime 24 ore si registrano 50 ingressi.

Gimbe: “Preoccupa di più l`emergere di nuove varianti”

“La stagione turistica estiva l`abbiamo salvata grazie alla campagna vaccinale. La percentuale di ospedalizzazioni è molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà. Differenze a livello regionale dipendono da percentuale di over 50 non vaccinati. Col tempo la protezione vaccinale rimane molto alta per ricoveri e decessi, mentre sul contagio stiamo iniziando a vedere un lieve calo della protezione. I 3 milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinati possono determinare nuove chiusure, ma è verosimile che non ci siano più chiusure come quelle che abbiamo visto in passato. Giusto ragionare sull`obbligo vaccinale”. Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.

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“Dal punto di vista dei contagi nelle ultime 3 settimane abbiamo assistito ad una sostanziale stabilizzazione dei contagi settimanali. -ha affermato Cartabellotta sui dati dell`epidemia – La percentuale di ospedalizzazioni è molto inferiore rispetto allo stesso numero di casi delle ondate precedenti, è circa la metà. Questo vuol dire che il vaccino funziona. Nel quadro nazionale si innestano differenze regionali importanti, questo dipende dalla circolazione del virus, dalla copertura vaccinale, e dalla percentuale di over 50 non vaccinati. La Sicilia ha la quota più alta di over 50 non vaccinati, mentre la Puglia la più bassa e la differenza si vede. Bisognerà vedere se con la riapertura delle scuole cambierà qualcosa dal punto di vista dei contagi. La stagione turistica estiva l`abbiamo salvata, questo possiamo dirlo tranquillamente, grazie alla campagna vaccinale”.

Per il presidente della Fondazione Gimbe, “quello che preoccupa di più ora è l`emergere di nuove varianti e anche il potenziale calo della copertura vaccinale, ovvero la possibilità che la protezione del vaccino possa calare col tempo. La protezione vaccinale rimane molto alta per ricoveri e decessi, mentre sul contagio stiamo iniziando a vedere un lieve calo della protezione. Altra preoccupazione è quella legata ai 3 milioni e mezzo di over 50 non ancora vaccinata. Questo si può tradurre in un numero più alto di ospedalizzazioni che può determinare nuove chiusure. Più persone arrivano in ospedale per covid e meno posto c`è per i malati di altri patologie. Questo è un elemento che deve passare nella comunicazione pubblica, il ragionamento sull`obbligo vaccinale va in questa direzione”.

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Morire di Covid 27 volte più probabile che d’incidente

Morire di Covid è 27 volte più probabile che morire di incidente stradale. Lo afferma il professor Davide Manca del Politecnico di Milano, autore di un Bollettino giornaliero sulla pandemia in Lombardia e nel resto d`Italia diffuso tra gli addetti ai lavori di molti ospedali italiani. “Da inizio pandemia – afferma Manca – in diciotto mesi sono morte 2137 persone ogni milione di Italiani. È quindi possibile affermare che i morti Covid-19 in Italia sono 1425 ogni milione di abitanti all`anno. I morti per incidenti stradali in Italia sono 53 ogni milione di abitanti all`anno. È quindi 27 volte più probabile morire a causa del virus SARS-CoV-2 (quello della pandemia) piuttosto che morire in un incidente stradale (in auto, bici, monopattino, pedoni)”. “Quindi – osserva il docente dell’università di Milano, i cui dati e previsioni sull’andamento della pandemia vengono utilizzati in funzione di programmazione da diversi primari per ottimizzare accoglienza e ricoveri – allaccia le cinture Covid, indossa il casco Covid”. “In poche parole”, scrive Manca: “Vaccinati”.

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