Coronavirus, tornano a salire le vittime. Cinque regioni a rischio restrizioni

Coronavirus, tornano a salire le vittime. Cinque regioni  a rischio restrizioni
16 novembre 2021

Un nuovo balzo dei ricoveri ordinari che salgono di 162 unità, una in più di ieri. In aumento, decisamente meno netto, anche il numero di pazienti in terapia intensiva. Crescono i decessi (in cui sono compresi 13 recuperi della Regione Sicilia) e non si ferma la salita della curva epidemica su base settimanale, mentre per effetto degli oltre 400mila tamponi in più effettuati rispetto a ieri, viene quasi dimezzato il tasso di positività. E’ in sintesi quanto emerge dall’odierno bollettino sul coronavirus del ministero della Salute. In cifre, sono 7.698 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 5.144) e 74 i decessi (ieri 44) registrati nelle ultime 24 ore in Italia. È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute.

Dall’inizio della pandemia sono 4.873.075 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 il totale delle vittime è pari a 132.893. Sono in tutto 4.616.786 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 123.396, pari a +2.521 rispetto a ieri (+1.645 il giorno prima). I tamponi molecolari e antigenici sono 684.710, mentre il tasso di positività scende all’1,1% (l’approssimazione di 1,12%), mentre ieri era pari a 2,1%. Dal punto di vista sanitario sono 481 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 6 in più rispetto alla giornata di ieri, con 41 ingressi giornalieri. Aumentano anche i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari: sono infatti 3.970, ovvero 162 in più rispetto a ieri.

Intanto, il nuovo balzo dei ricoveri di ieri riporta in auge l’incubo zona gialla: con l’incidenza oltre la soglia massima dei 50 casi su 100mila abitanti in gran parte delle regioni, gli occhi sono puntati sui tassi di occupazione degli ospedali. Sono ben 5 le regioni che rischiano di passare nella zona con più restrizioni. Preoccupa soprattutto il Friuli Venezia Giulia che vede le terapie intensive al 13%, oltre il livello d’allerta del 10%, e i reparti ordinari al 12%. Se questi ultimi dovessero oltrepassare quota 15% sarebbe zona gialla.

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