Politica

Corrao (M5s): euforia nel movimento fuori luogo, alle Regionali una disfatta

“Il sì di oggi alla riforma è lontano anni luce da poter essere considerato un voto ‘a favore’ del M5s o di chi lo gestisce. Come è facile capire dai risultati elettorali che invece sono il disastro più assoluto”. Lo scrive Ignazio Corrao, europarlamentare M5s, su facebook. “Che ci sia euforia, tra i miei colleghi, per questo risultato – prosegue – lo trovo fuori luogo e fuorviante. Perché oggi dovremmo tutti stare a testa bassa e riflettere su come ci siamo ridotti a questi numeri e quali sono le responsabilità. Oggi si registra una disfatta senza precedenti del m5s, che dopo aver dimezzato le percentuali alle europee l`anno scorso continua a correre a velocità spedita verso il fondo”.

“Il risultato politico del taglio dei parlamentari – osserva Corrao – il MoVimento 5 Stelle lo ha raggiunto in parlamento, quando forti dei propri numeri si è costretto (quasi) tutti i partiti a venirci dietro su una cosa tanto semplice quanto impossibile da realizzare, perché se pubblicamente tutti dovevano apparire d`accordo, sottobanco ogni partito avrebbe preferito avere qualche decina di peones in più da nominare e far contenti con i ricchi emolumenti e privilegi parlamentari. Questa è stata l`indiscutibile vittoria del M5s sul taglio dei parlamentari, costringere i partiti a votarla”.

“Una volta che si è ottenuta l`approvazione in Parlamento – sottolinea – era difficilmente pensabile che i cittadini italiani si immolassero per difendere poltrone e privilegi di politici nominati dai partiti, contro i partiti che ti dicono di tagliarli. Credo che la vittoria del Sì a questo referendum fosse ampiamente prevedibile ed il merito politico del M5s, di averla realizzata, non è oggi. Ma esattamente un anno fa, 8 ottobre 2019, data di ultima approvazione in Parlamento. Anzi, siccome questa è una riforma che nella vita dei cittadini non cambia nulla e non risolve nessuno dei loro problemi, è bene dire che se non si rimettono le preferenze (che mancano dal 1992) avremo semplicemente 600 nominati al posto di 945 nominati”.

“Cosa c`è da essere contenti – si chiede Corrao – per chi ha gestito (senza congressi e confronti) il movimento portandolo ad essere quasi inesistente nelle regioni del nord e del centro e irrilevante al sud, dove eravamo fortissimi fino all`altro ieri? Fino a 2 anni e mezzo fa sfidavamo da soli corazzate di 11 liste (Sicilia) giocandocela fino in fondo, con forza, determinazione e idee. Adesso siamo vicini alla dicitura ‘altri’ in Regioni in cui ci presentiamo con Ministri e Sottosegretari”. “L`unica cosa che possiamo fare è pretendere un Congresso immediato e democratico, aperto fisicamente ad attivisti e portavoce locali, in cui si fissino velocemente nuovi obiettivi, visioni ed idee, nuove strutture e nuove persone che debbano perseguirli, ringraziando chi ha portato avanti il programma fino ad oggi. Ma l`alternanza e la discontinuità al potere sono essenziali per la democrazia e il buon governo. Se non si svolta immediatamente (un congresso in realtà andava fatto dopo il disastro delle europee) e si va avanti così, il futuro del fu M5s è qualcosa di simile all`UDEUR”, conclude Corrao.

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redazione