Corruzione, processo “Grandi Eventi” da Palermo a Messina
Palermo perde definitivamente il processo “Grandi Eventi”: la terza sezione del tribunale si dichiara incompetente e spedisce gli atti alla Procura della Citta’ dello Stretto. Dopo Antonino Belcuore, il primo per il quale era stata disposta la trasmissione delle carte, Faustino Giacchetto e Bruno De Vita, che lo avevano seguito, la dichiarazione di incompetenza territoriale e’ stata fatta anche per gli altri sette imputati rimasti: Rossella Bussetti, Luciano Muratore, Federico Zeppillo, Sandro Tatano, Giampietro Sommariva e i pubblicitari Gaspare Alessi e Dario Mirri.
Il dibattimento e’ una costola del processo “Ciapi”, concluso il mese scorso con la pesante condanna (a otto anni e un mese) dell’imprenditore Giacchetto, considerato l’organizzatore di un “sistema” che avrebbe condizionato, tramite regali, favori e soldi, l’assegnazione degli appalti riguardanti la propaganda e la comunicazione di una serie di attivita’, da quelle riguardanti la formazione, trattate nell’inchiesta sull’ente regionale Ciapi, ai cosiddetti Grandi eventi organizzati dalla Regione: il Sicilian Ladies Open Golf di Sciacca, i Mondiali di scherma di Catania, la Settimana tricolore di ciclismo e il Taormina Fashion Awards, tenuti tra il 2010 e il 2011. La “connessione” che ha provocato lo spostamento del giudizio e’ relativa a un episodio avvenuto a Taormina, la presunta dazione di denaro e di una cassetta di vino pregiato a Belcuore, funzionario regionale accusato di corruzione. In un primo momento era stata stralciata e inviata a Messina solo la sua posizione, alla quale si erano aggiunte in seguito quelle dello stesso Giacchetto e di un altro imprenditore, Bruno De Vita, per la connessione “soggettiva”. Ora i legali hanno fatto rilevare la connessione “oggettiva”: sebbene infatti la Bussetti e gli altri sei rispondessero di truffa aggravata alla Regione e di turbativa d’asta, il collegamento sussisterebbe pur sempre, perche’ la corruzione di Belcuore sarebbe stata comunque finalizzata all’aggiudicazione degli appalti per pubblicizzare gli eventi. Si fa concreto adesso il rischio della prescrizione, che decorrera’ entro il 2020: a Messina infatti la Procura, in teoria, potrebbe riprendere daccapo le indagini, poi dichiararle concluse e chiedere il rinvio a giudizio, con la celebrazione di una nuova udienza preliminare. Adempimenti, questi, che richiederanno mesi.