“Tra Comuni e Regione ci sono problemi gravissimi: per ora stanno emergendo soprattutto i problemi di natura finanziaria, ma ci sono anche problemi di tenuta dei procedimenti, problemi etici, problemi nei controlli interni”. Lo segnala il presidente della Corte dei Conti Maurizio Graffeo, intervenendo a margine dell’audizione in Commissione antimafia dell’Ars, dove ha illustrato un quadro fortemente lacunoso in materia di controllo sulla legittimità degli atti degli enti locali.
“Dal quadro che abbiamo, i controlli al momento non sono sufficienti a garantire la sicurezza del buon funzionamento”, ha aggiunto Graffeo che ha espresso anche contrarietà verso la normativa nazionale che non prevede il controllo della regolarità degli atti amministrativi da parte della Corte dei Conti: “Si poteva fare, la Corte ha tutti gli strumenti per adempiere a queste mansioni, oggi riemerge questa voglia, ma mi sembra ormai anti storico, richiederebbe un riassetto molto difficile da realizzare oggi”. Riguardo a un altro nodo ha detto: “L’Assemblea regionale siciliana approva leggi, non fa come i Comuni che approvano atti amministrativi. Pertanto che ci sia un’approvazione con legge di un debito fuori bilancio mi lascia molto perplesso, si crea a mio avviso uno scontro con i principi generali che fino a ora io ritenevo sacri e inviolabili, ma come magistrato mi inchino alla volontà del legislatore”. Il riferimento di Graffeo è alla normativa che impone alle regioni l’approvazione dei debiti fuori bilancio, come è avvenuto quest’anno per la prima volta all’Ars. Sulla norma approvata ieri sera che prevede l’accensione del mutuo di 65 milioni in favore dei comuni, superando così la soglia dell’indebitamento di 40 milioni della Regione, Graffeo ha affermato: “Non ho ancora preso visione della norma”.