“Non credo che servisse a nessuno, e soprattutto non serviva ai siciliani, fare dei bilanci falsi. Noi abbiamo fatto un’operazione verità nell’ambito della quale abbiamo scoperto entrate fittizie, ma anche impegni di spesa che non avevano più senso e che sono stati tagliati”. Commenta così il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, le affermazioni di Graffeo. “La Corte dei conti – aggiunge – tiene conto dei risultati positivi di crescita dell’economia e dell’azione di chiarezza fatta sui residui attivi e passivi. E’ chiaro che nel momento in cui si fa chiarezza sui residui si scopre anche che l’indebitamento aumenta, non perché abbiamo incrementato i debiti ma solo perché li scopriamo”. Crocetta spiega: “Noi abbiamo ritenuto giusto che i debiti del passato si pagassero attraverso l’attività dei mutui. Mi sembra un’operazione di chiarezza e di messa a posto dei conti, che viene riconosciuta dalla Corte dei conti”.
Altro capitolo. in Sicilia i conti del fisco non tornano. E così il governatore Rosario Crocetta prende carta e penna: “Stiamo preparando un esposto sia alla Procura della Corte dei conti, sia alla magistratura sulla gestione anomala della chiusura dei rapporti con Montepaschi che risale al 2007 che ha determinato la situazione debitoria di Riscossione”. Secondo Crocetta, “c’è stata un’azione di indebitamento spaventosa nei confronti di Montepaschi, avvenuta nel passato, che ha strozzato Riscossione Sicilia”. In soldoni, “ogni anno Riscossione ha ereditato da Montepaschi una scopertura bancaria di 160 milioni di euro con un tasso di interesse pari al 5 per cento annuo, quando, invece, Equitalia paga l’1 per cento. Non c’è un rapporto anomalo di lavoratori”. “Se si pensa poi ai 25 milioni di euro di trasferimenti, per noi molto discutibili, che Riscossione deve per la fuoriuscita a Montepaschi e su cui noi abbiamo un contenzioso – conclude il governatore – capite bene che chi ci ha consegnato Riscossione ci ha dato una società indebitata”.