Corte dei conti, la nuova riscossione così non funziona: chi paga i costi di funzionamento?
IL DOPO EQUITALIA Per i magistrati contabili parliamo di “circa 1 miliardo, per metà rappresentante dal costo dei circa 8 mila dipendenti”
Per come partorita dal governo Renzi, secondo la Corte dei conti, la nuova riscossione non funziona. “Occorre verificare in quale misura la nuova funzione di riscossione potrà contare sugli adeguati poteri in linea con le migliori pratiche internazionali auspicati da Ocse e Fmi, considerato che gli ultimi anni hanno portato ad un progressivo ridimensionamento dei poteri assicurati ad Equitalia”. Sono le parole del presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi (foto), in audizione sul ddl bilancio davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Secondo i magistrati contabili, c’è il problema della copertura delle spese per la riscossione “fin qui coperte dal sistema di aggi e rimborsi” che però, sottolinea, “tanto peso ha avuto nello scioglimento di Equitalia”. Occorre quindi “chiedersi – ha detto – quali saranno le modalità di copertura delle spese di funzionamento della nuova riscossione (circa 1 miliardo, per metà rappresentante dal costo dei circa 8 mila dipendenti)”. Il presidente, puntualizza anche che la rottamazione delle cartelle di Equitalia non è un condono “e mi sembra che la stagione dei condoni si sia conclusa”. “La cosidetta rottamazione in realtà condono non è – ha concluso Martucci di Scarfizzi – mi sembrerebbe una espressione impropria perché condono significa che si condonano le somme dovute mentre qui si tolgono la sanzione e parte degli interessi”. Quindi, “condono non lo chiamerei. I condoni sono stati altri e mi sembra che la stagione dei condoni si sia conclusa”.