Per la Corte dei Conti la Rai deve persistere ”nel porre in essere ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea ad eliminare residue inefficienze e sprechi, proseguendo, laddove possibile e conveniente, nel percorso di internalizzazione delle attivita’ e concentrando gli impegni finanziari sulle priorita’ effettivamente strategiche, con decisioni di spesa strettamente coerenti con il quadro di riferimento ed un maggiore contenimento dei costi”. Lo scrive nelle 115 pagine di relazione relativa all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2017. ”Per quel che riguarda le problematiche relative alle assunzioni di personale”, la Corte dei Conti richiama la Rai ”alla sollecita predisposizione di una completa mappatura delle professionalita’ esistenti in azienda, quale presupposto per un efficace reclutamento di risorse, sia interne (mobilita’) che dall’esterno, oltre che ad un maggiore utilizzo dello strumento del job posting”.
Per quanto riguarda i numeri l’esercizio di Rai S.p.A. chiuso al 31 dicembre 2017 presenta un utile netto di 5,5 ml., in miglioramento rispetto all’utile di 4,2 ml. del precedente esercizio 2016. ”La struttura patrimoniale della societa’ ha posto in evidenza patrimonio netto pari a 808,4 ml., anch’esso in aumento rispetto al 2016 (799,4 ml.). I ricavi totali sono diminuiti del 7 per cento rispetto al precedente esercizio, passando da 2.627,7 ml. nel 2016 a 2.444 ml. nel 2017. In particolare, le entrate derivanti dal pagamento del canone radiotelevisivo, che erano significativamente aumentate nel 2016, passando da 1.637,5 ml. del 2015 a 1.909,7 ml. (+272,2 ml.), grazie soprattutto alle nuove modalita’ di riscossione introdotte dalla legge di stabilita’ 2016 (riscossione del canone Tv per uso privato attraverso l’addebito sulle fatture emesse dalle imprese elettriche), nel 2017 subiscono invece una flessione, passando a 1.776,6 ml”.
La Corte dei Conti sottolinea che ”i ricavi derivanti dalla pubblicita’, pari a 615,7 ml. nel 2016, diminuiscono anch’essi, ammontando nel 2017 a 567 ml. Sull’opposto versante, la capogruppo ha sopportato costi complessivi per 2.541,3 ml., in diminuzione del 6,6 per cento rispetto all’esercizio 2016, in cui erano stati pari a 2.721,8 ml. In particolare, il costo del personale di Rai S.p.A. ammonta nel 2017 a 888,7 ml., diminuito del 4,3 per cento rispetto al 2016 (928,2 ml.)”. Per quanto riguarda le risultanze del gruppo Rai, dal conto economico consolidato emerge un risultato dell’esercizio 2017 positivo per 14,3ml., a fronte dell’utile di 18,1 ml. del 2016 (-21 per cento)”. La Corte mette in evidenza inoltre che ”nel 2017 si e’ registrata una diminuzione del patrimonio netto di gruppo (418,3 ml. rispetto ai 420 ml. del 2016), pur a fronte del predetto utile d’esercizio pari a 14, 3 ml., quale emerge dal conto economico consolidato.
Tale risultato e’ dovuto alla circostanza che una rilevante parte del citato utile d’esercizio e’ da riferire alla controllata Rai Way, partecipata da Rai S.p.A. nella misura del 64,971 per cento; ed infatti, il totale del patrimonio netto (480,1ml., di cui 61,8 riferiti a Ray Way) risulta in crescita rispetto al 2016 (476,6 ml., di cui 56,6 di Ray Way)”. Sono diminuiti i ricavi: ”I ricavi totali hanno evidenziato una diminuzione del 6,6 per cento nei confronti del 2016, passando da 2.809,5 ml. a 2.624 ml. al termine dell’esercizio in esame. Sono diminuiti, come innanzi specificato, sia i ricavi da canone che quelli pubblicitari. I costi, pari complessivamente a 2.590,8 ml. registrano una diminuzione del 5,6 per cento rispetto all’anno precedente (erano stati pari a 2.745 ml.). Il costo del personale del gruppo, risultato nel 2016 pari a 1.031,7 ml., e’ sceso nel 2017 a 983,3 ml. (-4,7 per cento)”.