“Lo stentato avvio, – prosegue il documento – in concreto, del processo di riordino delle funzioni di area vasta rischia di avere ricadute molto pesanti sui già deteriorati equilibri di bilancio dei liberi Consorzi, per via di quella mancata attivazione delle procedure di rilevazione delle dotazioni organiche, degli eventuali esuberi e della ricollocazione del relativo personale eccedente, altrove già portate a termine con successo”. “Nell’ottica di un processo di riordino gestito attraverso una visione strategica di sistema, – prosegue – particolare importanza assume anche la razionalizzazione complessiva degli enti, per alcuni dei quali, peraltro, non risulta attuata la riforma di settore prevista a livello nazionale”. Queste considerazioni trovano conferma nelle segnalazioni di grave squilibrio finanziario che i responsabili di servizi finanziari dei liberi Consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani hanno inoltrato alla Sezione di controllo alla Corte.