di Giuseppe Novelli
La sentenza è stata accolta con soddisfazione dalla Farnesina e dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. “Si tratta di un passaggio importante che riconosce l`impegno intrapreso dal Governo italiano con il ricorso all`arbitrato internazionale per fare valere le ragioni dei nostri due Fucilieri di Marina. Con identico impegno l`Italia affronterà i prossimi passaggi del procedimento arbitrale, che entra ora nel merito del caso della Enrica Lexie”, si legge in un comunicato del ministero. Latorre è in Italia da due anni, da quando la Corte Suprema indiana ne ha autorizzato il rimpatrio per ricevere tutte le cure mediche necessarie dopo essere stato colpito da un ictus a Nuova Delhi nell’agosto del 2014. Fino ad oggi il permesso era stato sempre prorogato. L’ultimo aveva scadenza il 30 settembre prossimo. La decisione odierna della Corte suprema indiana segna un nuovo punto a favore del governo italiano in una vicenda lunga e complessa iniziata il 15 febbraio 2012 quando, al largo del Kerala, due pescatori indiani, Valentine e Ajeesh Pink, furono uccisi da colpi d’arma da fuoco. Secondo l’accusa indiana, a sparare furono i due fucilieri italiani a bordo dell’Enrica Lexie per un’attività antipirateria (il team di protezione era composto da sei fucilieri del Reggimento San Marco della Marina militare). Dopo che il mercantile italiano, su ordine delle autorità indiane, fu costretto ad attraccare nel Kerala, i due militari sono stati arrestati e accusati dell’uccisione dei due cittadini indiani. Ne è scaturita una complessa partita giuridica tra Italia e India su quale sia la giurisdizione da applicare al caso. L’Italia ha deciso di fare ricorso al Tribunale arbitrale dell’Aja per risolvere il contenzioso. Il 29 aprile scorso la corte arbitrale ha deciso il rientro in Italia di Girone, istanza poi confermata dalla Corte suprema indiana.