Cosa c’è dietro il silenzio di Dylan dopo il Nobel? Stasera suona a Los Angeles
IL CASO L’accademia svedese che ha attribuito ieri il premio per la letteratura all’artista non è riuscita a parlare con il premiato
“My love she speaks like silence”. Era l’incipit di uno dei suoi pezzi più belli, “Love minus zero”, ma è anche il refrain (senza parole) di queste ore. Parlare col silenzio, caricare il silenzio di un’eco spiazzante e molto profonda. Dopo il conferimento del premio Nobel per la letteratura a Bob Dylan, il cantante non ha ancora commentato, e non è detto sia disposto a farlo. Ieri, come quasi ogni sera, era sul palco, a Las Vegas; stasera sarà a Indio, vicino a Los Angeles. E anche dal palco, ieri sera, sotto i riflettori e tra gli applausi, neppure una parola, neanche un accenno, o una smorfia. Anche sul sito ufficiale, Dylan “speaks like silence”, niente da fare. In home Page, l’annuncio dell’ennesimo volume di bootleg (un monumentale volumetto di 36 cd con tutte le esecuzioni live dell’anno fatale, il 1966) e le date del tour americano, che non si interrompe. Informazioni, quindi, istruzioni per l’uso, a parte il ricordo – commosso – di Mohammed Ali, in evidenza: “Se la misura della grandezza è dare gioia al cuore di ogni essere umano sulla terra, è stato il più grande. In ogni modo e campo è stato il più coraggioso, il più gentile, il più straordinario degli uomini”.
L’accademia svedese del Nobel che ha attribuito ieri il premio per la letteratura a Bob Dylan non è riuscita a parlare col cantante. Il cancelliere dell’accademia Odd Zschiedrich ha dichirato che “L’accademia ha parlato con l’agente di Dylan e con l’organizzatore della sua tourné” ma non ha avuto modo di una conversazione diretta col cantante. Ieri Dylan ha suonato a Las Vegas dove si è limitato a cantare senza parlare mai, né del Nobel né di altro. E una fonte vicina al cantante contattata dal Washington Post riferisce che “Dylan non ha fatto alcun accenno al premio per tutta la giornata”. Uno degli amici storici di Dylan, il cantante Bob Neuwirth, sempre al Washington Post, ha detto che il cantante “potrebbe anche non ringraziare mai”. A questo punto l’attenzione si sposta al 10 dicembre, quando Dylan dovrebbe ricevere il Nobel dalle mani del re a Stoccolma. La questione è se Dylan avrà intenzione di recarsi nella capitale svedese oppure no.