Alcune dichiarazioni di deputati dopo il voto d’Aula sull’abolizione delle Province.
Il gruppo all’Ars M5S: “L’idea dell’abolizione delle Province, come quella della riduzione dei costi della politica e’ entrata nel Palazzo assieme a noi. Prima, qui dentro e poi in ambito nazionale, certi temi erano tabu’ e mai avrebbero avuto diritto di cittadinanza nelle stanze del potere, dove finora si e’ sempre pensato alla coltivazione estensiva del proprio orticello”.
Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia in Sicilia. “I liberi consorzi saranno carrozzoni ancor piu’ elefantiaci e improduttivi delle Province. A cambiare e’ il nome, una non riforma che non chiarisce ruoli e compiti, che esautora completamente i cittadini e i loro rappresentanti dalla gestione della cosa pubblica. A pagare il prezzo piu’ alto saranno ancora una volta i siciliani”.
Il capogruppo all’Ars Fi, Marco Falcone. “E’ una norma che serve a Crocetta per mettersi una stelletta mediatica, serve ai gruppi di maggioranza per portare all’incasso le richieste da tempo avanzate al presidente della Regione, serve ai grillini per convincersi di esercitare una funzione utile all’interno della Istituzione siciliana. Purtroppo, i siciliani, nel prossimo futuro – ha concluso il capogruppo forzista – si renderanno conto delle gravi e negative ricadute di questa legge che li priva del diritto di democrazia e regala loro solo un mostricciattolo normativo”.
Lino Leanza, deputato regionale di Articolo 4: “Una riforma importante che mette ancora una volta la Sicilia davanti alle altre Regioni sul percorso della modernizzazione delle istituzioni: per la prima volta in Italia una Regione supera le Province con l’istituzione dei Liberi Consorzi e da’ vita alle citta’ Metropolitane. Il voto di questa sera dimostra che c’e’ una maggioranza compatta e coesa: dobbiamo conservare lo spirito di questo voto, mantenendo l’orgoglio di incidere sul cambiamento della Sicilia”.
Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars: “Abbiamo scritto una buona riforma, destinata ad essere un punto di riferimento per il resto d’Italia: la Sicilia e’ la prima Regione a superare le Province con l’istituzione dei Liberi Consorzi, e ad istituire le Citta’ Metropolitane. Abbiamo incontrato piu’ di un ostacolo, ma nonostante le difficolta’ abbiamo scritto un buon testo e, con orgoglio, posso dire che i parlamentari del gruppo Pd hanno fatto un ottimo lavoro in commissione e in Aula”.
Salvo Lo Giudice, vice capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia: “Con il ddl sui liberi consorzi tra Comuni si concretizza un altro momento importante per la spending review che ha caratterizzato il governo Crocetta. Sara’ comunque necessario, nel breve tempo, agire affinche’ la riforma non crei inefficienze organizzative e conflitti di competenza, e non metta assolutamente a rischio il posto di lavoro di tanti cittadini”.
Il capogruppo di Lista Musumeci all’Ars, Santi Formica: “Con l’approvazione della cosiddetta legge di riforma delle Province, si e’ consumata una delle pagine piu’ buie della storia del Parlamento siciliano. Dopo una gestazione di quasi nove mesi e con continue ‘minacce di aborto’, si e’ assistito prima in commissione, dove non solo non si e’ tenuto conto delle audizioni di valenti docenti di diritto costituzionale, tutti contrari ai vari disegni di legge di volta in volta presentati laddove non prevedevano il voto diretto e popolare, ma addirittura si e’ assistito al paradosso di un Presidente di commissione (di maggioranza) che incardina una sua proposta ed il governo che presenta emendamenti per stravolgerla e, successivamente, li ritira sostenendo tutto ed il contrario di tutto ‘pur di arrivare in Aula’”.
Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Megafono all’Ars: “Quella approvata stasera è una riforma epocale. La Sicilia diventa antesignana nella cancellazione delle province e vota una legge ancora prima che lo facciano a Roma in parlamento. Il presidente Crocetta ha creduto in questo risultato e la maggiornza lo ha sostenuto con lealtà riuscendo a convincere tanti parlamentari che relegano l’opposizione a soli 14 voti.
Roberto Di Mauro, capogruppo del PdS-MpA: “Con l’ennesimo emendamento in zona ‘Cesarini’ il Governo Crocetta ha assestato il colpo definitivo ad una legge nata male e finita peggio, con una norma che di fatto renderà impossibile la nascita di nuovi liberi Consorzi ed una legge che nel suo complesso non fa alcuna chiarezza sui compiti e le funzioni dei Consorzi. Abbiamo alla fine scelto l’astensione perché da sempre siamo stati favorevoli alla cancellazione delle Province, ma avremmo voluto una norma che davvero desse ai Comuni la possibilità di associarsi in base ad interessi, vocazioni territoriali, economiche e turistiche, esigenze espresse dai cittadini.
Il deputato all’Ars, Nello Musumeci: “Le leggi sono destinate ai popoli, invece questa legge e’ destinata solo alle prime pagine dei giornali. Dove sta il risparmio se tutto viene trasferito dalle province ai liberi consorzi, dal personale ai debiti? Come si fa a parlare di risparmio, dove sta la convenienza? Questo mostro giuridico e’ figlio di molti padri e da consulenti quaquaraqua del diritto”.