La cenere potrebbe svelare il mistero di Stonehenge. Il sito neolitico di 5000 anni fa che sorge nel Sud dell’Inghilterra ha rivelato ben pochi segreti in oltre un secolo di indagini e ricerche. Ma un nuovo studio è riuscito a carpire informazioni fondamentali dall’analisi dei resti di ossa carbonizzate sepolti vicino all’anello di enormi rocce.
Appartenevano a uomini arrivati da lontano: il Galles, distante oltre 150 km dal sito e area di provenienza anche della “bluestone”, termine usato per indicare le pietra usata per costruire Stonehenge nelle prime fasi. Gli studiosi hanno analizzato i frammenti di ossa craniche di 25 persone sepolte nel sito: 10 di loro provenivano dal Galles. Una scoperta avvenuta grazie alla rilevazione degli isotopi dello stronzio che resistono a temperature elevatissime, come quelle scatenate dalla cremazione, e restituiscono dati fondamentali, a partire dalla provenienza geografica.
Sono stati questi viandanti preistorici a trasportare le pietre e poi ad innalzare i misteriosi megaliti, prima di morire ed essere cremati e sepolti all’interno della loro creazione? Il team di scienziati dell’Università di Oxford, in collaborazione con gli atenei di Parigi e Bruxelles, è cauto. Le nuove scoperte suggeriscono, ma non danno certezze. I segreti di Stonehenge sono al sicuro ancora per un po’.