Covid, Brusaferro: incremento casi fascia 30-50 anni

Covid, Brusaferro: incremento casi fascia 30-50 anni
19 novembre 2021

Sono 10.544 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 10.638) e 48 i decessi (ieri 69) registrati in Italia nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia, le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 sono 4.904.441, mentre da febbraio 2020 il totale delle vittime è pari a 133.082. Sono 4.634.229 le persone guarite o dimesse, mentre sono in tutto 137.130 quelle attualmente positive, pari a +4.617 rispetto a ieri (+5.428 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, sono stati 534.690 i tamponi totali processati, ovvero 91.084 in meno rispetto ai 625.774 di ieri. Il tasso di positività, ieri pari all’ 1,7%, sale al 2% (l’approssimazione di 1,97%). Sul fronte del sistema sanitario sono ancora in aumento le degenze in ogni area: sono +57 (ieri +28) i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, per un totale di 4.145 ricoverati. Sono invece +9 (ieri +17) i posti letto occupati in terapia intensiva: sono così 512 i malati più gravi, con 39 ingressi in rianimazione (ieri 55).

Brusaferro: incremento casi nelle fasce 30-50 anni

“L’Italia è ancora in una situazione contenuta rispetto agli altri Paesi comunitari ma mostra curve di risalita dei casi ancora in crescita. Ci sono Regioni dove la crescita è più significativa ma il dato complessivo è che l’incremento continua, soprattutto nelle fasce di età tra i 30 e i 50 anni. L’Rt sui casi sintomatici è sopra la soglia epidemica, 1,2; la proiezione resta stabile, mentre sui casi ospedalizzati è sotto 1. L’età mediana dei casi è sopra i 40 anni, 70 per i ricoveri, 80 per le terapie intensive e altrettanto per i decessi. C’è poi un incremento dei casi sotto i 12 anni, soprattutto nella fascia 6-11 anni. All’aumentata circolazione in questa fascia di età sono segnalati anche dei ricoveri, benché rari. L’Incidenza è pari a 98 per 100mila abitanti, ma ci sono Regioni e Province autonome che superano i 400 casi per 100mila abitanti. Crescono peraltro anche i ricoveri e le terapie intensive”.

Leggi anche:
Fascicolo sanitario elettronico: solo il 41% degli italiani dà il consenso

A dirlo è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, durante la conferenza stampa della cabina di regia sul monitoraggio dell’Iss sull’epidemia da Covid-19. Presentando i dati, Brusaferro spiega come di consueto anche il dato delle vaccinazioni: “si vede la crescita della curva delle terze dosi, va sottolineato che aumentano per gli over 80, più sensibili agli effetti dell’infezione, ma anche per i trapiantati e i fragili. Da sottolineare anche la quantità di persone però che non hanno ancora fatto la prima dose: parliamo di milioni di persone tra i 30 e i 50 anni- precisa il presidente Iss- Per l’efficacia del vaccino nel mondo reale è confermata una riduzione della protezione a sei mesi per le persone tra i 40 e i 70 anni, resta elevata invece per malattia grave e ospedalizzazione”.

A livello complessivo, “la cabina di regia segnala un rischio moderato e ad alta probabilità di progredire verso scenario a rischio elevato per alcune Regioni: tutti i valori superiore a 1 portano ad un aumento della circolazione del virus- sottolinea il presidente Iss- Per la quarta settimana consecutiva crescono i contagi, la velocità di trasmissione si mantiene costante, e continua a crescere l’occupazione dei posti nell’area medica e in terapia intensiva. Questo significa che è importante procedere con la prima dose, per coloro che non hanno fatto la somministrazione, ma anche la terza dose; tutto questo unito al distanziamento, l’uso delle mascherine e l’igiene delle mani. É chiaro che le persone che sono giunte ai sei mesi dal ciclo completo e che sono fragili, devono coprire il gap di protezione con la terza dose, questo vale anche per le persone più giovani”.

Leggi anche:
Weekend gelido in arrivo: neve a bassa quota nel centro-sud

“Rispetto al green pass e alla sua validità dobbiamo pensare a cosa vogliamo ottenere- osserva Brusaferro- fare in modo che si riducano le possibilità per il virus, proteggendo quindi le persone e affrontando con più fiducia i mesi invernali. Ci saranno anche altre possibilità per creare maggiore copertura immunitaria ma va ribadito anche l’uso della mascherina anche all’aperto dove ci si assembra. Certamente altera la nostra vita ma è uno strumento che ci aiuta a vivere meglio questi mesi. La mascherina è uno degli strumenti migliori, insieme al distanziamento, per evitare o ridurre fortemente il contagio”, conclude. (Dire)

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti