Cronaca

Covid in Italia, il virus non s’arresta. Due regioni hanno raggiunto la soglia per le intensive

Sono quasi 6mila i contagi nelle ultime 24 ore. Numeri influenzati dal giorno non lavorativo, ma che confermano la tendenza a un peggioramento della situazione rispetto a qualche settimana fa. È del 4% l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale e del 6% (con un aumento dell’1%) quella in area medica non critica negli ospedali, sotto alle soglie fissate dagli indicatori rispettivamente del 10% e del 15%, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale dei Sistemi sanitari regionali (Agenas) aggiornati a ieri, 6 novembre.

Scarica il bollettino odierno

Due le regioni che hanno raggiunto la soglia per le intensive, le Marche con l’11% in crescita – era all’8% l’1 novembre scorso – e il Friuli Venezia Giulia al 10%. Nelle due regioni i ricoveri in area medica non critica sono però sotto la soglia di diversi punti percentuali: le Marche sono al 6% e il Friuli Venezia Giulia al 9% (+1% sul giorno precedente). I dati di occupazione più alti in area medica si registrano in Calabria con il 12% (+1%), nella provincia di Bolzano con l’11% ma in discesa di un punto percentuale, e in Valle d’Aosta che ha registrato un balzo in avanti del 7% portandosi sull’11%.

In dettaglio, l’odierno bollettino del ministero della Salute riporta 5.822 nuovi positivi al Covid-19 (ieri 6.764), mentre i decessi sono 26 (ieri 31). È quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute. Dall’inizio dell’epidemia, comprese quelle guarite e quelle decedute, sono 4.808.047 le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2, mentre da febbraio 2020 si registrano 132.391 vittime totali. Sono in tutto 4.578.669 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 96.987, pari a +3.294 rispetto a ieri (+3.337 il giorno prima).

Ricciardi: green pass solo ai vaccinati

“Finora il Green pass ha funzionato ma sono convinto che per la stagione invernale che ci costringe più al chiuso e a contatto con gli altri, bisognerebbe rivederne la concessione limitando le libertà legate al Green pass solo ai vaccinati e ai guariti dal Covid”. Lo afferma il consulente scientifico del ministro della Salute, Walter Ricciardi, in un’intervista al Messaggero. Per l’esperto, il tampone è il “punto debole” del sistema, perché “non assicura la protezione e la non trasmissione del virus, se non al 30 per cento. Ecco perché gli accessi ai luoghi pubblici o ai luoghi di lavoro andrebbero limitati solo ai vaccinati con il Pass, escludendone la possibilità a chi ha soltanto un tampone negativo valido”. Il professore condivide l’ipotesi del Governo di prorogare lo stato di emergenza: “Verificando la situazione delle ospedalizzazioni con l’avanzare della stagione fredda, avremo in contemporanea l’impatto con gli ammalati di influenza e di altre patologie invernali. E’ importante tutelare la salute dei cittadini con misure di controllo ancora per l’intera stagione invernale”.

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