Scendono leggermente i contagi Covid ma cresce ancora anche la pressione sugli ospedali. In sintesi, è quanto emerge dall’odierno bollettino del ministero della Salute. In cifre, i nuovi positivi al coronavirus SARS-CoV-2 nelle ultime 24 ore in Italia sono 5.735 e 11 i morti. È quanto si evince dall’odierno bollettino del ministero della Salute. Ieri i nuovi casi erano stati 6.902 mentre le vittime 11. Sono 203.511 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore in Italia (contro i 293.863 di ieri) e il tasso di positività è del 2,8%, in aumento rispetto al 2.3% di ieri.
Cresce ancora anche la pressione sugli ospedali: terapie intensive +11, ricoveri +98. Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.396.417, i morti 128.220. I dimessi e i guariti sono invece 4.155.931, con un incremento di 1.991 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi salgono a 112.266 con un aumento di 3.731 rispetto nelle ultime 24 ore. Le regioni che registrano piu’ nuovi casi sono: la Sicilia con 822 contagi, la Toscana con 665, l’Emilia Romagna con 661 e la Lombardia con 637. I dati del report quotidiano del ministero della Salute, inoltre, dicono che le regioni piu’ nuovi casi sono: la Sicilia con 822 contagi, la Toscana con 665, l’Emilia Romagna con 661 e la Lombardia con 637.
Intanto, già si guarda a settembre e il 30, ha spiegato Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, “si chiude la campagna vaccinale di massa. Obiettivo centrato, raggiungeremo oltre il 70% della popolazione”. Ma già si discute sulla possibilità di dover proseguire il ciclo vaccinale e procedere con le terze dosi. A tal proposito, nell’intervista al Corriere della Sera, alla domanda se la convivenza col virus renderà necessario fare l’anti-Covid di nuovo, Magrini ha risposto “verosimilmente ogni anno, ma sarà una decisione collegiale da prendere nei prossimi mesi”.
“Parlare in modo generico di terza dose – ha quindi dettagliato – è un messaggio che confonde. Un richiamo anticipato non sarà per tutti, solo per gli immunodepressi come trapiantati, pazienti oncologici o coloro che fanno specifiche terapie immunosoppressive, che è stato dimostrato beneficiano di una terza dose per raggiungere una buona immunità”. Ma l’esperto ha concluso rassicurando: “Le persone che non appartengono a queste categorie possono stare tranquille: le due dosi già ricevute garantiscono un’eccellente protezione”.