Covid-19, no green pass per esigenze alimentari, salute e giustizia
Draghi firma il nuovo provvedimento che indica le attività commerciali in cui sarà possibile continuare ad accedere senza certificato verde

Mario Draghi firma un altro Dpcm. Altre restrizioni anti Covid-19. “Non è richiesto il possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19” per “esigenze alimentari e di prima necessità”, “esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l`accesso per l`approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie”, comprese “quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori” e “per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice”. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri entrerà in vigore dal primo febbraio.
Inoltre il green pass non è richiesto per “esigenze di sicurezza, per le quali è consentito l`accesso agli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti” e per “esigenze di giustizia, per le quali è consentito l`accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata”.
Intanto arriva puntuale l’odierno bollettino sull’emergenza coronavirus del ministero della Salute. Dal rapporto ministeriale emerge che scendono ancora i contagi Covid in Italia e che sono ormai attribuibili per l’80% alla variante Omicron. Restano alti, però, i morti di cui quasi un terzo in Lombardia. Va molto meglio sul fronte ospedaliero: dopo diverse settimane di aumenti, crollano i ricoveri ordinari mentre crescono leggermente le terapie intensive. La nuova mappa dei colori basata proprio sull’occupazione di reparti e rianimazioni vede quattro regioni passare in zona arancione da lunedì 24 gennaio: Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, prevede, tra l’altro, il passaggio in zona gialla di Sardegna e Puglia.
In cifre, sono 179.106 i nuovi casi di Covid (ieri 188.797) e 373 i decessi (ieri 385), registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 sono 9.603.856, mentre da febbraio 2020 il totale delle vittime è pari a 142.963. Sono in tutto 6.765.190 le persone guarite o dimesse e 171.565 quelle diventate negative nelle ultime 24 ore, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 2.695.703, pari a +13.662 rispetto a ieri (+55.451 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 1.117.553, ovvero 7.287 in più rispetto ai 1.10.266 di ieri. Il tasso di positività, ieri pari al 17%, oggi è in diminuzione e scende al 16%. Sul fronte del sistema sanitario sono 1.707 i pazienti in terapia intensiva, 9 in più nel saldo tra entrate e uscite. Sono 148 gli ingressi giornalieri, mentre sono 19.485, ovvero 174 in meno rispetto a ieri, i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari.