Sono 15.943 i contagiati da coronavirus rilevati nelle ultime 24 ore e 429 i decessi. Lo evidenzia il bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Salute. Ieri i nuovi casi erano stati 16.974 mentre le vittime 380. In aumento i tamponi (327.704 oggi contro i 319.633 di ieri) per un tasso di positività che scende al 4,86% In totale i casi da inizio epidemia sono 3.842.079, i morti 116.366. Gli attualmente positivi sono 506.738 (-3.285 rispetto a ieri), mentre i guariti e dimessi dall’inizio della pandemia sono 3.218.975 (+18.779). In isolamento domiciliare ci sono 478.629 persone (-2.390 rispetto a ieri).
Sono 15.943 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 16.974. Sono invece 429 le vittime (ieri 380). In aumento i tamponi (327.704 oggi contro i 319.633 di ieri) per un tasso di positività che scende al 4,86% In totale i casi da inizio epidemia sono 3.842.079, i morti 116.366. Gli attualmente positivi sono 506.738 (-3.285 rispetto a ieri), mentre i guariti e dimessi dall’inizio della pandemia sono 3.218.975 (+18.779). In isolamento domiciliare ci sono 478.629 persone (-2.390 rispetto a ieri). Sono 3.366 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in calo di 51 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 199 (ieri 211). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 24.743 persone, in calo di 844 rispetto a ieri.
Rezza: ipotesi terza dose contro varianti per vaccini a due dosi
“A fine anno si porrà il problema di quando e se fare una terza dose di vaccino. Se con un vaccino diverso, se contro il ceppo madre o contro una variante. Sono ipotesi allo studio”. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, nel punto stampa sui dati del monitoraggio della cabina di regia. “Tutte possibilità che stiamo valutando – ha aggiunto – una certamente è quella di avere una terza dose per i vaccini a due dosi”.
Iss: in 14 regioni terapie intensive sopra soglia critica
Diminuisce lentamente l’incidenza settimanale del contagio ma è ancora troppo elevata per consentire un allentamento delle misure. È quanto evidenzia la bozza di monitoraggio settimanale sulla situazione epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità, relativa al periodo 24 marzo – 06 aprile. Questa settimana – si legge – si osserva ancora una diminuzione della incidenza settimanale (160,5 per 100.000 abitanti (05/04/2021-11/04/2021) vs 210,8 per 100.000 abitanti (29/03/2021-04/04/2021), dati flusso ISS. Comunque, l`incidenza resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull`intero territorio nazionale dell`identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. L`Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,71- 0,97), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l`uno anche nel limite superiore.
Rimane alto, il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (14 Regioni/PPAA vs 15 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale – si legge ancora sulla bozza – è sopra la soglia critica (39%), anche se il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.743 a 3.526. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche sopra la soglia critica (41%) ma in diminuzione. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa in una settimana da 29.337 a 26.952. Il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, l`incidenza ancora troppo elevata e l`ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità richiedono l`applicazione di ogni misura utile al contenimento del contagio. In pratica, l’Iss, conferma un sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%), che per la prima settimana mostrano segnali di una lieve diminuzione.