Covid-19, richiamo Johnson&Johnson e terza dose da gennaio

Covid-19, richiamo Johnson&Johnson e terza dose da gennaio
26 ottobre 2021

È in netto rialzo la curva epidemica in Italia. I nuovi casi nelle ultime 24 ore sono 4.054 contro i 2.535 precedenti, evidenziando tuttavia il boom di tamponi, 639.745 (ieri 222.385) e un tasso di positività che scende allo 0,6% (-0,5% rispetto a ieri). E’ quanto emerge in estrema sintesi dal bollettino odierno del ministero della Salute sull’emergenza coronavirus. Sono in aumento anche i decessi, 48 (ieri 30), per un totale di 131.904 vittime dall’inizio dell’epidemia mentre per quanto riguarda i contagi il numero è salito a 4.747.773.

Sono in tutto 4.540.823 le persone guarite o dimesse, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 75.0464, pari a +392 rispetto a ieri (-121 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali sono stati 639.745, ovvero 417.359 in più rispetto ai 222.385 di ieri. Scende allo 0,6% il tasso di positività, ieri pari a 1,1%. Nell’ambito del sistema sanitario, sono 25 più di ieri (ieri +106) i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari, per un totale di 2064 ricoverati. Sono invece 3 più di ieri (ieri -3) i posti letto occupati in terapia intensiva. Ora sono 341 i malati più gravi, con 37 ingressi in rianimazione (ieri 18).

Richiamo Johnson&Johnson e terza dose

“Per chi ha fatto Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi: a sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere, tenendo in considerazione l’età, ma verosimilmente una terza dose sarà necessaria per tutti”. Così il sottosegretario al Ministero della Salute Pierpaolo Sileri. “Entro l’anno – ha spiegato – si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio il resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose. L’Aifa può accelerare questo percorso, ma è auspicabile una scelta condivisa di tutta Europa: c`è un boom di contagi in alcuni paesi europei, anche se possono sembrare paesi lontani, il rischio c`è anche per noi, perché con l’aumento dei casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”.

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“Il Green pass obbligatorio lo toglieremo, ma non ora. Bisogna procedere per gradi. Prima toglieremo l’obbligo del distanziamento, poi le mascherine e infine il green pass. Il vaccino obbligatorio non servirebbe, non convincerà i no vax a vaccinarsi”, ha proseguito Sileri, che spera anche in un vaccino per proteggere i bambini dal Covid: “Dipenderà dagli enti regolatori, ma io a mio figlio lo farei senza dubbio”.

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