Il Cremlino ha espresso una forte preoccupazione riguardo ai piani della Nato di dispiegare missili a lunga gittata, considerandoli una “pericolosa escalation”. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che i missili forniti dalla Nato vengono già utilizzati contro la Russia e che l’introduzione di missili a più lunga gittata potrebbe aggravare ulteriormente la situazione. Peskov ha sottolineato che tali missili sono stati impiegati per attacchi nelle quattro nuove regioni russe, riferendosi a Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporozhye, territori ucraini auto-annessi da Mosca.
Rapporti Russia-Usa
Il portavoce del Cremlino ha anche commentato la conferenza stampa del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, criticandone le osservazioni su Vladimir Putin. Ha definito le dichiarazioni di Biden “inaccettabili” e ha evidenziato che il comportamento irrispettoso di un capo di stato nei confronti di altri leader mondiali è inammissibile. Inoltre, Peskov ha negato che Putin abbia trasmesso alcun messaggio a Trump tramite il primo ministro ungherese Viktor Orban.
L’invio di F-16 all’Ucraina
Intanto, durante il recente vertice Nato a Washington, è stato stabilito l’invio di F-16 all’Ucraina. La decisione ha suscitato forti reazioni da parte di Mosca, con nuove minacce all’Alleanza Atlantica. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha annunciato il sostegno continuo a Kiev, autorizzando l’uso dei missili Storm Shadow anglo-francesi per attacchi in profondità all’interno della Russia. Starmer ha dichiarato che spetta all’Ucraina decidere come utilizzare questi missili, evidenziando l’autonomia di Kiev nelle sue operazioni militari.
Lituania in allarme
Nel frattempo, il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, rieletto lo scorso maggio, ha pronunciato un discorso inaugurale in cui ha denunciato i pericoli imminenti per il mondo e per il suo paese, a causa della vicinanza con Russia e Bielorussia, descritti come “i due paesi più pericolosi del mondo”. Nauseda ha fatto riferimento alle minacce rappresentate dalla guerra in Ucraina e dalla centrale nucleare di Astravets in Bielorussia. Ha inoltre annunciato che la Lituania aumenterà il budget per la difesa al 4% del PIL, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza nazionale, sviluppare una migliore aviazione e scudi antimissile per proteggere le coste del Baltico.
In sostanza, le tensioni tra Nato e Russia continuano a crescere, alimentate da dichiarazioni e decisioni militari che incrementano il rischio di un’escalation. Le preoccupazioni espresse dal Cremlino e le misure di sicurezza annunciate dalla Lituania riflettono un clima di incertezza e di preparazione a possibili scenari di conflitto. Mentre l’Alleanza Atlantica rafforza il suo sostegno all’Ucraina, la Russia reagisce con durezza, sottolineando i rischi di un confronto sempre più diretto.