Cresce M5s, cala Lega. Conte 2 fa volare Grillo

Cresce M5s, cala Lega. Conte 2 fa volare Grillo
3 settembre 2019

Cresce il MoVimento Cinque Stelle, cala la Lega. L’effetto “Conte 2” fa aumentare i consensi al partito di Beppe Grillo, anche se il Carroccio rimane primo partito. In dettaglio, dal 29 agosto scorso, giorno in cui il presidente della Repubblica ha affidato al premier Giuseppe Conte di formare un governo, la Lega ha perso 4,4 punti percentuali, passando dal 38% al 33,6%. Percentuale che sembra essersi travasata nel M5s che dal 17,3% segna ora il 21,4, sorpassando anche se di poco il Partito Democratico che marca, invece, un leggero calo. In cifre, il Pd passa dal 22% al 21,1%. Un +0,3% cresce Fratelli d’Italia, toccando il 6,9% e confermando il soprasso su Forza Italia che perde un ulteriore 0,3% scendendo al 6,2%. E’ quanto emerge dal sondaggio SWG diffuso da La7 che, tra l’altro, evidenzia quanto siano favorevoli gli elettori del M5s e Pd a un eventuale governo giallorosso. A favore si sono dichiarati il 51% degli elettori pentastellati e il 69% di quelli dem. Tra gli elettori M5S, se il 51% si dichiara favorevole, il 40% ha dato parere negativo e il 9% non si è espresso.

Invece, tra gli elettori del Pd intervistati, a parte il 69% favorevole, il 25% è contrario e il 6% non si è espresso. In sostanza, l’”effetto Conte” fa schizzare i consensi dei pentastellati. E dire che proprio l’”ex avvocato del popolo” in 14 mesi ha firmato tutto – o quasi – quel che il ministro leghista gli ha passato. Il giurista foggiano si è pure autodenunciato per difendere Matteo Salvini dal processo “Diciotti”. E grazie a ciò, a quanto pare, Conte sembra pronto a conquistare la leadership, forse anche grillina. Intanto, passato agosto, tornano protagonisti i sondaggi. Uno scenario diverso da quello Swg, sulle intenzioni di voto, lo traccia la rilevazione Quorum Youtrend per Sky Tg 24. Il sondaggio vede il centrodestra avere ancora la maggioranza del parlamento in caso di ritorno alle urne. In caso di elezioni anticipate, il 31,9% degli intervistati darebbe il voto al Carroccio. Al secondo posto troviamo il Pd al 22,3%, mentre è stabile al terzo posto il M5s con il 18,6%. Anche questa rilevazione conferma il sorpasso di FdI ai danni di Fi: il partito di Giorgia Meloni è all’8,8%, quello di Silvio Berlusconi al 6,8%.

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Le donne, invece, non vedono di buon occhio l’alleanza M5s-Pd. Almeno secondo Alessandra Ghisleri, commentando un “sondaggio speciale”. In pratica, il gentil sesso s’è sempre sentito “escluso dai grandi dibattiti politici che a loro volta hanno disertato – ha spiegato la sondaggista – e nelle intenzioni di voto degli ultimi mesi, le indecise tra le donne rappresentano il 60%”. Una considerazione va fatta. Ed è quella che ha spiazzato Di Maio in questa crisi di governo innescata dal Capitano. Il capo politico dei pentastellati, si è trovato di fronte a un fenomeno che non aveva previsto: una larga parte degli eletti grillini – e non solo quelli vicini a Roberto Fico, tradizionalmente più a sinistra – erano pronti a un’alleanza nuova, che mettesse il traditore (Salvini) all’opposizione.

Ed è qui che è emersa la grande divaricazione nel mondo 5 Stelle. Si sa che Di Maio, come anche Alessandro Di Battista e molti altri, ha una formazione e suggestioni familiari di destra, e in questi anni la politica del Movimento ha individuato nel Pd l’avversario per definizione. L’attacco a destra era quasi tutto contro Berlusconi, prima. Ma nei gruppi parlamentari eletti il 4 marzo 2018 c’è un equilibrio diverso. E soprattutto fuori dal governo è andata montando una avversione forte per l’alleato leghista. Ma – questa la preoccupazione di Maio – nella nostra base non è cosi: li abbiamo martellati per sei anni con fatti e numeri sulla piovra del potere Pd, sulle magagne del renzismo, fino a Bibbiano. Anche tutto questo ci ha fatto arrivare al 32 per cento, e ora quanti di loro approveranno il capovolgimento del nostro racconto? Da qui il voto online di oggi sulla piattaforma Rousseau.

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