GLI ANZIANI Il percorso di convergenza della sopravvivenza maschile a quella femminile continua anche nel 2014: la differenza di genere per la vita media scende a 4,7 anni. Nel corso di un decennio (2004-2014) gli uomini hanno così recuperato un anno esatto di speranza di vita nei confronti delle donne. In miglioramento, prosegue l’Istat, appaiono anche le condizioni di sopravvivenza della popolazione anziana. Nel 2014 all`età di 65 anni la speranza di vita residua è di 18,8 anni per gli uomini (+0,5 sul 2011) e di 22,2 anni per le donne (+0,4). Tradotto in mesi, il guadagno conseguito nel 2011-2014 consente agli ultrasessantacinquenni un incremento di vita residua pari a sei mesi, se uomini, a cinque se donne.
LE REGIONI Le regioni del Paese dove si riscontrano le condizioni di sopravvivenza più favorevoli continuano a essere quelle del Nord-Est e del Centro. Il primato regionale tra gli uomini compete alla provincia di Bolzano (81,3 anni), seguita dalla quella di Trento (81,2) e dalle Marche (81,1 anni). Lo schema si ripete quasi identico tra le donne dove, tuttavia, è la provincia di Trento a primeggiare con 86 anni di vita media, davanti a Marche (85,8) e provincia di Bolzano (85,7 anni). Tra le regioni del Nord-ovest primeggia la Lombardia con 80,7 anni di vita media per gli uomini e 85,5 per le donne. Nel Mezzogiorno, infine, la Puglia tra gli uomini (80,4) e la Sardegna tra le donne (85,2) esprimono una posizione di relativo vantaggio sulle restanti regioni.