Crescita zero, ma Renzi e Padoan rassicurano: tutto va bene

Crescita zero, ma Renzi e Padoan rassicurano: tutto va bene
2 settembre 2016

Confermata la crescita zero nel secondo trimestre del 2016. Su base annua, invece, il Pil è aumentato dello 0,8%. Il governo, però, non pare allarmato. “Il fatto che l’Italia vada meglio degli altri anni è assolutamente un dato di fatto – ha detto il premier Matteo Renzi – L’Italia prosegue una lunga marcia: il 2016 si chiuderà meglio del ’15, che si è chiuso meglio del ’14, che si era chiuso meglio del ’13, che si era chiuso meglio del ’12. E’ un dato inoppugnabile che anche i dati di oggi confermano. So che andare meglio non significa andare bene, questo non basta”. Anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan invita a non drammatizzare semmai a spingere di più: “Si è parlato di stagnazione secolare, io non lo penso”, ha detto il ministro. “Già domani – ha rilevato – mi aspetto titoli sui giornali che dicono che il ministro dell’Economia parla si stagnazione secolare. Non ho detto che siamo in stagnazione secolare ma che ci sono sintomi di malessere più profondi di quanto pensassimo”. Questo, secondo il ministro, “non deve generare pessimismo” ma essere un incentivo a fare di più. Inevitabile l’attacco al governo da parte delle opposizioni. “Italia ferma al palo. Se tutto andrà bene, a fine anno avremo una crescita dello 0,7%, invece che dello 0,6%.

La stasi dei consumi e gli investimenti in calo confermano, a maggior ragione, che l’economia del Paese arranca e che le prospettive non sono positive”, ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani. Anche M5s ha detto la sua attraverso il blog di Beppe Grillo:”Il Bomba, che sperava in una sorpresa, ha dovuto mandare Padoan davanti alla telecamere a dire che ‘c’è crescita’. Peccato che questa crescita, già di per sé drogata dai profitti della criminalità, sia ad oggi meno della metà di quanto previsto dal governo nei mesi passati”, si legge in un post pubblicato sul blog e firmato da M5s Senato. “Se il Pil rimanesse fermo anche nel terzo e quarto trimestre, infatti – si legge nel post – nel 2016 avremmo un misero +0,7% (fanalino di coda in Europa), contro il +1,6% sul quale il Governo ha costruito tutto l’impianto dei conti pubblici nella scorsa legge di Stabilità. Nel Documento di Economia e Finanza di aprile i tecnici del Governo hanno abbassato la cresta, sparando un +1,2% comunque lontanissimo dalla realtà. Cosa succede quando un Governo sbaglia clamorosamente le previsioni sul Pil? Che i conti pubblici saltano: meno prodotto significa meno lavoro, e meno lavoro significa meno gettito e più spesa sociale. L’unico modo per continuare a stritolare le casse pubbliche dentro gli assurdi vincoli europei, quindi, è tagliare ancora la spesa sociale, ad esempio la sanità”.

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