Il 32% della popolazione tra i 18 e i 69 anni ha dichiarato che le proprie risorse economiche sono peggiorate a causa dell`impatto della crisi legata al Covid. Sono i primi risultati di un approfondimento realizzato nell`ambito delle sorveglianze Passi e Passi d`Argento, coordinate dall`Istituto superiore della sanità, nei mesi tra agosto e novembre su un campione di 2.700 intervistati, attraverso il modulo Covid.
Tra i più giovani, ma soprattutto nelle età centrali, 35-49 anni (presumibilmente più rappresentative di famiglie con figli piccoli), la quota di chi riferisce un peggioramento sale al 36%, mentre è del 28% fra i 50-69enni. Un lavoratore su tre, inoltre, ha subito perdite economiche: mantenendo lo stesso lavoro ma con una ridotta retribuzione (28%) o perdendolo del tutto (il 4%). Durante il lockdown nazionale (marzo-aprile 2020), il 37% degli intervistati ha continuato a lavorare nella sede abituale, mentre il 33% ha lavorato in modalità smart working e, in particolare, il 18% in modo esclusivo; il 29% ha invece smesso di lavorare. Fra gli ultra 65enni, una quota più bassa ma non trascurabile (12%) riferisce un peggioramento delle proprie disponibilità economiche a causa della crisi legata alla pandemia.