Crisi di governo: 152 i voti sicuri al Senato, ma il governo punta a 158

“Lezione” di Bonino a Conte: la legge elettorale non è affar suo

Dl Ristori: Senato, in corso dibattito sulla fiducia

I più ottimisti si spingono fino a 158 voti, chi eccede in cautela si ferma a 152. La verità dei numeri che otterrà il governo Conte al Senato si saprà solo all’esito del voto di fiducia questa sera ma nessuno si spinge a ipotizzare che sarà raggiunta la maggioranza assoluta di 161 voti. I voti sicuri per il premier, cioè quelli che sulla carta non sono in discussione, si fermano a 152: ovvero 92 M5s (oggi 91 perché un senatore pentastellato ha il Covid); 35 del Pd, 8 dal gruppo delle Autonomie (tutti tranne il senatore a vita Giorgio Napolitano che non vota da tempo). Da Misto i sì scontati alla fiducia sono 18: 6 di Leu, 4 del Maie, Sandra Lonardo, ex Fi, Sandro Ruotolo, gli ex M5s Gregorio De Falco, Maurizio Buccarella e Luigi Di Marzio, il senatore a vita Mario Monti, la senatrice a vita Liliana Segre, l’ex Pd Tommaso Cerno. Fin qui i sicuri.

Ma Palazzo Chigi, come ieri alla Camera, ostenta ottimismo. E ieri a Montecitorio ha avuto ragione visto che Conte ha fatto il pieno di voti tra gli ex M5s che erano usciti dalla maggioranza. Tra gli ex pentastellati si punta al voto dei senatori Mario Giarrusso, Tiziana Drago e Lello Ciampolillo. Mentre da Forza Italia i boatos puntano su Anna Carmela Minuto, Andrea Causin e Barbara Masini. Causin da ieri non risponde alle telefonate dei suoi colleghi azzurri mentre Minuto avrebbe dato rassicurazioni circa il suo posizionamento nel centrodestra.

Ma i conti, come ieri quando è arrivato il sì non scontato della deputata Renata Polverini alla fiducia, si faranno solo alla fine. Non si registrano defezioni per ora in Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi ha annunciato l’astensione. “Ci potrebbero essere delle sorprese, ci sarà qualcuno di Italia Viva e forse colleghi da Forza Italia”, va ripetendo il senatore Saverio De Bonis del gruppo Maie-Italia 23 che spiega: “C’è un intenso dibattito al loro interno, vediamo…”.

Tra gli interventi al Senato sulla discussione generale sulla fiducia al governo, c’è quello di Emma Bonino che gela il premier. “Lei ha anche annunciato un vivo interesse per la legge elettorale proporzionale: presidente non è il suo compito, non spetta a lei né favorire né ostacolare, è una prerogativa parlamentare”. E’ la ‘lezione’ che la senatrice Emma Bonino ha rivolto nell’aula del Senato, dove è in corso la discussione generale sulla fiducia al governo, al premier Giuseppe Conte che anche oggi, nel suo discorso, ha ribadito l’apertura verso una legge elettorale proporzionale.