Le conseguenze degli attacchi russi sulle infrastrutture energetiche ucraine sono allarmanti. Secondo dati forniti dalle autorità comunitarie, tra i 17 e i 18,5 Gigawatt della capacità di generazione elettrica dell’Ucraina (su un totale di 36 Gigawatt disponibili prima del conflitto) sono stati distrutti. Tuttavia, grazie agli sforzi del governo ucraino e al sostegno internazionale, il Paese è riuscito a ripristinare 10 Gigawatt di capacità elettrica. Nonostante questi progressi, rimane un “gap” di circa 8,5 Gigawatt, che rappresenta una seria minaccia per la sicurezza energetica del Paese con l’avvicinarsi dell’inverno.
L’obiettivo dell’Unione europea è ridurre questo divario, portando il deficit a circa 4 Gigawatt. Per farlo, si prevede una combinazione di misure che includono il ripristino delle infrastrutture distrutte, la fornitura di piccoli generatori, turbine a gas e impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e turbine eoliche. Questi interventi non solo aiuteranno a colmare le lacune nella produzione di energia, ma contribuiranno anche a rendere il sistema energetico ucraino meno vulnerabile agli attacchi e più sostenibile nel lungo termine. Interventi contenuti in un piano Ue che la stessa Ursula Von der Leyen ha presentato a Bruxelles. In merito, oggi la presidente della Commissione europea, che da ieri è già in Ucraina, incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky.
La strategia presentata da von der Leyen e Birol si basa su tre pilastri fondamentali: riparare, connettere e stabilizzare. Questi tre obiettivi guideranno le azioni europee nel sostenere l’Ucraina durante l’inverno e oltre.
Riparare le infrastrutture diroccate: gli sforzi iniziali si concentreranno sulla riparazione delle infrastrutture energetiche più colpite, come impianti termici e idroelettrici. L’80% degli impianti termici e un terzo della capacità idroelettrica del Paese sono stati distrutti dai bombardamenti russi. L’obiettivo è ripristinare almeno 2,5 Gigawatt di capacità entro l’inverno, che rappresentano circa il 15% del fabbisogno energetico totale dell’Ucraina per i mesi freddi. Von der Leyen ha sottolineato che l’UE ha già inviato oltre 10.000 generatori e trasformatori attraverso il meccanismo di protezione civile europeo e che ulteriori aiuti sono in arrivo per sostenere queste operazioni di riparazione.
Connettere l’Ucraina alla rete elettrica europea: un altro elemento chiave del piano è il rafforzamento delle connessioni elettriche tra l’Ucraina e l’Unione Europea. Attualmente, l’UE sta già esportando 2 Gigawatt di elettricità verso l’Ucraina, coprendo circa il 2% del suo fabbisogno energetico. Questo flusso sarà incrementato nei prossimi mesi per offrire un’ulteriore fonte di approvvigionamento elettrico, fondamentale per garantire stabilità al sistema energetico ucraino.
Stabilizzare la produzione energetica con un focus sulle rinnovabili: la decentralizzazione della produzione energetica è un altro punto cruciale del piano. In particolare, la Commissione europea intende sostenere l’espansione delle energie rinnovabili in Ucraina, con un focus sull’installazione di pannelli solari e turbine eoliche. Von der Leyen ha spiegato che i pannelli solari installati sui tetti di scuole, ospedali e altre strutture critiche offrono un vantaggio strategico: sono più difficili da colpire rispetto alle grandi infrastrutture centrali e più facili da riparare in caso di danni. Questo non solo garantirà una fornitura energetica continua alle istituzioni più vulnerabili, ma contribuirà anche a promuovere l’indipendenza energetica dell’Ucraina, riducendo la sua dipendenza dai combustibili fossili e accelerando la transizione verso un’economia verde.
Il piano di sostegno energetico all’Ucraina richiede un ingente impegno finanziario da parte dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri. Von der Leyen ha ricordato che, dall’inizio del conflitto, l’UE ha già destinato oltre 2 miliardi di euro per garantire la sicurezza energetica dell’Ucraina. Tuttavia, queste cifre sono destinate a crescere, poiché sarà necessario ulteriori investimenti per completare la riparazione delle infrastrutture distrutte e promuovere la produzione decentralizzata di energia. Oltre al sostegno finanziario diretto, l’UE sta coordinando un’ampia gamma di aiuti tecnici e materiali, inclusi esperti per la ricostruzione, attrezzature per la produzione di energia e nuove tecnologie per migliorare l’efficienza e la resilienza del sistema energetico ucraino.
L’avvicinarsi dell’inverno pone sfide urgenti, ma l’obiettivo a lungo termine della Commissione europea è quello di trasformare il sistema energetico ucraino in un modello di resilienza e sostenibilità. La guerra ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture centralizzate, e il piano dell’UE intende costruire un sistema più flessibile, decentralizzato e alimentato da fonti rinnovabili.
Secondo Fatih Birol, questa transizione verso le energie pulite non solo è necessaria per rispondere ai bisogni immediati dell’Ucraina, ma rappresenta anche un’opportunità per accelerare la transizione globale verso un futuro più sostenibile. In questo contesto, l’Ucraina potrebbe diventare un esempio di come la cooperazione internazionale possa contribuire alla costruzione di sistemi energetici più sicuri e meno dipendenti dai combustibili fossili.
Il piano presentato da von der Leyen e Birol rappresenta una risposta alla crisi energetica ucraina, combinando misure immediate per affrontare l’inverno con una visione a lungo termine per la resilienza energetica. Con il sostegno dell’UE e della comunità internazionale, l’Ucraina può non solo superare l’emergenza attuale, ma anche costruire un futuro energetico più indipendente e sostenibile, in grado di resistere alle sfide imposte dal conflitto e dai cambiamenti climatici.