Politica

Crisi iraniana, Macron contro Trump al Palazzo di Vetro. Il capo di stato francese punta su dialogo e multilateralismo

In contrasto aperto con il presidente statunitense Donald Trump, il capo di stato francese Emmanuel Macron ha difeso la linea del dialogo e del multilateralismo per risolvere la crisi iraniana. “La via dell’unilateralismo porta direttamente al ripiego e ai conflitti, allo scontro generalizzato di tutti contro tutti alle spese di ciascuno, anche di quello che si crede il piu’ forte” ha insistito Macron. Un riferimento diretto alla posizione di Trump che, prima di lui, nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, ha chiesto di “isolare il regime iraniano”, denunciando la “dittatura corrotta” al potere a Teheran.

Proseguendo il suo discorso al Palazzo di Vetro, il presidente francese ha ricordato che il programma di armamento militare nucleare dell’Iran e’ stato bloccato grazie all’accordo di Vienna del 2015, a riprova che “non puo’ essere la legge del piu’ forte, la pressione di uno solo a risolvere la situazione”. Parole, quelle di Macron, di critica aperta alla decisione degli Stati Uniti, usciti lo scorso maggio dagli accordi di Vienna. Guardando alla crisi iraniana in una prospettiva regionale, il presidente francese ha ribadito che “le tensioni regionali non vanno esacerbate”, insistendo sul fatto che “bisogna proporre, col dialogo e il multilateralismo, un’agenda piu’ ampia che ci consenta di affrontare tutte le preoccupazioni – nucleare, balistica, regionale – alimentate dalle politiche iraniane”. Un approccio che tuttavia – ha avvertito Macron – “va affrontato senza ingenuita’ ne’ compiacimento e senza prese di posizioni che in prospettive possano rivelarsi sterili”.

Anche sull’annoso conflitto tra Israele e Palestina, il presidente francese ha proposto un approccio multilaterale. “Cosa consentira’ di risolvere il conflitto israelo-palestinese – si e’ interrogato Macron – Non saranno azioni unilaterali. Non c’e’ alcuna alternativa alla soluzione dei due Stati che convivono uno accanto all’altro nella pace e la sicurezza”. Intervenuto anche sul dossier libico, il presidente francese e’ tornato a chiedere “elezioni immediate” in Libia per “superare lo status quo” che permette la crescita di trafficanti e terroristi. Sul tema delle migrazioni, questione scottante nei rapporti con alcuni partner europei, Italia in primis, Macron ha invece sottolineato che la chiusura dei confini “non ferma le migrazioni”, considerando come “bugiardi” coloro che sostengono il contrario. In materia di cambiamenti climatici, il presidente francese ha avvertito che il suo paese “non firmera’ piu’ accordi commerciali con quelle potenze che non rispettano l’accordo di Parigi” – un altro riferimento agli Stati Uniti, usciti dall’intesa sul clima nel 2017- invitando i firmatari a “rimanere uniti”.

Infine l’inquilino dell’Eliseo ha lanciato un appello a dare risposte a chi, nei paesi in via di sviluppo, e’ vittima di ineguaglianze sociali ed economiche, dei cambiamenti climatici, non ha accesso a scuole, sanita’ e lavoro. “Quelli che si dimenticano che dobbiamo dare risposte a questi milioni di bambini, a questi giovani, a queste donne, a chi bussa alle nostre porte, sbagliano. Cosi’ facendo stanno preparando le crisi di domani, di dopodomani, eredita’ che lasceranno ai futuri capi di stato, ai nostri figli” ha insistito Macron. Sui media e sui social, il discorso fiume di Macron viene valutato come apertamente anti Trump, ricordando come un anno fa il presidente francese, al potere da pochi mesi, era invece sembrato vicino alle posizioni dell’omologo statunitense. Un cambio di rotta che analisti politici d’Oltralpe ricollegano al calo di popolarita’ di Macron in Francia, in cerca di un rilancio anche sulla scena diplomatica internazionale.

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