Crisi Napoli, Ancelotti decide ritiro anticipato
Raduno da mercoledi’ a sabato ma parte squadra sarebbe scettica
Un’ora di faccia a faccia. All’indomani della pesantissima sconfitta al San Paolo con il Bologna, che ha aggravato ancor di piu’ una crisi che dura ormai da lunghissimo tempo, Carlo Ancelotti ha radunato la squadra a Castel Volturno per guardare negli occhi i giocatori e cercare di trovare assieme la soluzione per rilanciare il Napoli. Poi la decisione dell’allenatore di portare tutti in ritiro a partire da mercoledi’ per preparare la trasferta di Udine dove gli azzurri affronteranno sabato i bianconeri. Il tecnico si gioca le carte di cui dispone nel tentativo di riprendere in mano il controllo della situazione. Ma non e’ un’impresa facile neppure per un allenatore esperto come Ancelotti. Il Napoli sembra non avere piu’ un’identita’ di gioco e ha sicuramente smarrito la strada della concentrazione e della rabbia agonistica. Il pareggio di Liverpool non deve illudere: si e’ trattato di una partita giocata quasi esclusivamente in difesa, caratterizzata da un catenaccio vecchia maniera. Ma nel campionato il discorso e’ diverso. Quando si deve comandare il gioco, il Napoli si smarrisce, perde la bussola, non sa neppure da che parte cominciare.
La maniere forti fino a ora non sono servite. De Laurentiis quando e’ intervenuto e ha mandato tutti i ritiro, all’indomani del pareggio casalingo con l’Atalanta, ha provocato la reazione della squadra e l’ammutinamento del dopo Napoli-Salisburgo, con tutto cio’ che ne e’ conseguito. Insomma un rimedio peggiore del male. Tra i giocatori prevale l’idea che non sia il ritiro la chiave della riscossa. In molti all’interno del gruppo lo pensavano quando la decisione era stata presa dalla societa’ e lo pensano anche oggi che e’ stato Ancelotti e dettare la linea. In questo senso, secondo indiscrezioni che provengono dallo spogliatoio, la squadra sarebbe divisa. C’e’ chi accetta, condividendola, la decisione dell’allenatore e chi la subisce e obbedisce ritenendola una inutile ‘punizione’. La verita’ e’ che dopo tre mesi dall’inizio della stagione appaiono evidenti i limiti di un organico che, soprattutto a centrocampo, presenta criticita’ sia numeriche che qualitative. Il resto fino a ora lo hanno fatto gli infortuni a catena che stanno falcidiando continuamente la rosa a disposizione dell’allenatore.
La ciliegina sulla torta e’ poi rappresentata dallo stato d’animo dei calciatori che erano partiti pensando di dover lottare per lo scudetto e che si ritrovano in una realta’ molto piu’ cruda, da incubo, caratterizzata oltre che dai risultati deludenti, anche dalle liti con la societa’ che non contribuiscono certo a rasserenare l’ambiente. Insomma i mali del Napoli diventano sempre piu’ oscuri e inestricabili a mano a mano che passano le giornate. In campionato gli azzurri non vincono da sei turni, l’ultimo successo risale al 19 ottobre scorso (2-0 con il Verona). La zona Champions e’ distante ben otto punti, per non parlare delle 17 lunghezze che separano i partenopei dalla capolista Inter. Ancelotti si sta giocando l’ultima carta di cui dispone per raddrizzare la barca prima che affondi. E, come ha fatto capire ieri nel post partita, non e’ detto che il capitano nel tentativo estremo di salvare la nave non possa essere disponibile in questo caso ad abbandonarla prima del naufragio, affidando la missione a un diverso comandante.