Economia

Crisi nell’automotive italiano, Urso avverte: incentivi solo a chi produce in Italia

Il panorama dell’industria automobilistica italiana è sconvolto dalle parole taglienti del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha sollevato il velo su una situazione critica durante una conferenza stampa a Verona, delineando un futuro incerto se non si invertirà la rotta delle politiche incentivate verso le auto prodotte nel paese. I dati presentati sono sconcertanti: una drastica riduzione della produzione a Mirafiori, passata da 200 mila autovetture a meno della metà in 20 anni, accompagnata da un calo del 30% nella forza-lavoro in 15 anni.

Ma la situazione diventa ancor più grave quando si analizzano gli incentivi erogati: l’80% di essi è finito nelle casse di macchine prodotte all’estero, di cui il 40% è andato a Stellantis, di cui la metà riguardava vetture realizzate al di fuori dei confini nazionali. Urso ha ammonito che questa situazione è insostenibile e ha chiarito che, se non si cambia rotta, il governo concentrerà le risorse sull’offerta anziché sulla domanda, privilegiando chi produce in Italia. “O si inverte la tendenza e gli incentivi vanno alle auto prodotte in Italia – ha chiosato Urso – altrimenti dal prossimo anno che abbiamo risorse sul settore automotive ci concentreremo solo sull’offerta e non più sulla domanda per incentivare chi realizza macchine in Italia”. Stellantis, importante attore nel panorama automobilistico, ha ricevuto richiami da parte del Ministro per la distribuzione dei fondi e per il piano che sarà presentato a gennaio.

Urso ha dichiarato che il miliardo di euro destinato agli incentivi deve favorire l’aumento della produzione nazionale, sottolineando l’urgenza di un cambio di rotta. Il governo auspica l’arrivo di un secondo produttore automobilistico in Italia, oltre a Stellantis, per ravvivare la produzione nazionale. Urso ha esposto ottimismo sull’intesa con Stellantis, nonostante le incertezze emerse dagli incontri con i sindacati. La pressione sulle case automobilistiche straniere è evidente: Stellantis è stata sollecitata dal governo a presentare un piano che porti la produzione in Italia a un milione di vetture, superando l’attuale quota di 400 mila. Tuttavia, l’interpretazione di questa cifra ha generato tensioni: l’inclusione dei veicoli commerciali ha suscitato polemiche e dubbi sulla reale intenzione di mantenere gli impegni presi sul territorio italiano.

Nonostante le incertezze, Urso si mostra fiducioso in un cambiamento di rotta nelle prossime settimane, garantendo un’imminente ripresa nella produzione di veicoli nel paese. In attesa del piano di Stellantis e di un possibile nuovo protagonista nel settore, le ipotesi si concentrano sulle case automobilistiche cinesi come MG e BYD, con una presenza già radicata in Italia. Tuttavia, non sono le uniche: persino Tesla ambisce a stabilire una nuova fabbrica in Europa, con l’ipotesi di un sito vicino a Valencia, sebbene gli accordi siano ancora in sospeso dopo i contrasti con le autorità locali. Il futuro dell’industria automobilistica italiana rimane incerto, ma il monito del Ministro Urso indica una strada chiara: se l’Italia vuole mantenere un ruolo rilevante in questo settore, è necessario concentrarsi sulla produzione nazionale e sugli incentivi mirati a favore delle auto made in Italy.

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