Tutti lo invocano ma Sergio Mattarella prosegue nella sua linea di presidente notaio, tutt’alpiu’ arbitro, anche in questa concitata crisi agostana. A fronte delle diverse invocazioni giunte da piu’ parti ad assumere decisioni per dirimere l’intricata situazione seguita alla scelta della Lega di ritirare la fiducia al governo Conte, il capo dello Stato intende mantenere il suo profilo istituzionale. Una distanza, per ora, resa plasticamente dalla scelta di concedersi qualche giorno di relax all’Ammiragliato della Maddalena: una manciata di giorni di vacanza in attesa di entrare in campo, se sara’ necessario. Ieri il capo dello Stato ha assistito alla messa nell’oratorio militare, poi nel pomeriggio ha fatto un breve in giro in barca con alcuni familiari.
Oltre alle poche telefonate ricevute, il presidente ha letto i giornali, informandosi cosi’ sugli ultimi sviluppi e oggi attendera’ le decisioni della conferenza dei capigruppo del Senato per capire i tempi della crisi. Solo dopo lo svolgimento del dibattito sulle comunicazioni del premier Conte e dopo le decisioni dei partiti, e un eventuale voto, il presidente Mattarella potra’ avere un quadro chiaro della situazione. Molte sono infatti le incognite, oltre alla preoccupazione per la tenuta dei conti pubblici, che il Presidente dovra’ valutare e, solo in base a come si comporranno le decisioni degli attori in gioco, potra’ decidere il da farsi. Ci sara’ un voto di sfiducia o Conte si dimettera’ prima del voto? Sara’ pronta una maggioranza alternativa o i voti necessari a dar vita a un governo di scopo saranno distanti dalla maggioranza? Qualcuno proporra’ un governo elettorale per evitare che gli attuali inquilini di palazzo Chigi, premier e vicepremier, conducano il Paese al voto o non ci sara’ intesa nemmeno su quello? Chi invoca il voto e chi non lo vuole hanno la forza parlamentare per imporre le loro scelte?