“Sono un’artista, non un politico”. Così Alina Pash, cantante famosissima in Ucraina, rinuncia all’Eurovision 2022, benchè la vincitice del Vidbir 2022 (il Sanremo ucraino) avrebbe diritto a partecipare avendo il 12 febbraio vinto la finale della selezione nazionale. Ma, appunto, la crisi geopolitica influenza tutto a Kiev e dintorni, anche la musica. Alina si è dunque ritirata, riferisce l’agenzia ucraina Unian.
Subito dopo l’annuncio dei risultati era scoppiata una lite furibonda sul conteggio dei voti, ma successivamente è diventato ancora più caldo lo scandalo: la rete ha ricordato che Alina Pash è stata inclusa nel Data base ucraino “Peacemaker” per visite “illegali in Crimea”. Visite smentite dalla stessa Alina.
Il regolamento del Vidbir recita all`articolo 4.5: “l`artista non può aver svolto concerti, esibizioni, partecipazioni ad eventi pubblici e/o privati organizzati da enti statali, istituzioni, enti economici, ecc. del Paese aggressore (la Russia, ndr) o nel territorio del Paese aggressore, nella Repubblica Autonoma di Crimea e/o altro territorio occupato dell`Ucraina dopo il 15.03.2014…; non può entrare/uscire dal territorio della Repubblica Autonoma di Crimea e/o dai territori temporaneamente occupati nelle oblast di Donetsk e Lugansk in violazione della legislazione dell`Ucraina”.
Quest`ultimo punto va spiegato con la legislazione Ucraina che non permette un viaggio in Crimea se non arrivando dalla terraferma ucraina. Alina in un`intervista del 2019 avrebbe raccontato di un viaggio in Crimea utilizzando il verbo “volare”: non passando quindi attraverso la terraferma. “Gli organizzatori hanno dichiarato di essere pronti a squalificare la vincitrice della selezione nazionale per l’Eurovision 2022 Alina Pash”, avevano scritto i media ucraini. E lei si è chiamata fuori.