Crocetta avverte: chi vuole governare la Sicilia si candidi ma finora sono il presidente
LA NOTA “La verifica politica passi attraverso un patto di lealtà di fine legislatura”
“Ritengo che la verifica politica sia indispensabile, partendo dal presupposto che tale verifica passi attraverso un patto di lealtà di fine legislatura tra tutti gli alleati, che porti avanti un processo di riforme serie, per creare lavoro e sviluppo in Sicilia. E’ necessario chiudere il bilancio attraverso un rapporto corretto con Roma; che si concluda la rendicontazione europea entro 31 dicembre 2015 e si avvii la nuova programmazione immediatamente, per dare risposte concrete ai siciliani”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. “Tale patto parte dal presupposto di una coalizione che rifiuti ogni tendenza sfascista del ‘tanto peggio tanto meglio’, – prosegue – con la consapevolezza che il popolo siciliano non può tollerare i giochetti della politica politicante. Coloro i quali partecipano alla verifica devono essere i medesimi che vogliono concludere la legislatura alla sua scadenza naturale per evitare che la Sicilia, in momento difficile, ripiombi nella palude della stagnazione”. “Abbiamo cinque miliardi e mezzo di fondi europei da spendere e sarebbe sciocco bloccare tutto. Abbiamo riforme importanti da fare e sarebbe criminale rinviarle – osserva – La sfida che io pongo è di un governo serio, autorevole, politico. Dove politico non vuol dire composto esclusivamente da parlamentari, ma da assessori espressione delle diverse sensibilità politiche, nel rispetto dell’autonomia di ciascuno”. “Solo che tale autonomia – avverte – non può essere un’autonomia contro il presidente o l’autonomia per bloccare tutto. Chi vuole andare al voto, ha il dovere morale di non proporre assessori in giunta e di giocarsi la sua partita. Fa parte del gioco. Non si può avere un piede dentro e uno fuori, meglio dare un governo serio alla Sicilia, per contribuire a rafforzare l’unita del mio partito e della coalizione con un confronto rispettoso con le opposizioni”. “Il rispetto del popolo siciliano prima di tutto – dice ancora- Tale popolo è rappresentato anche dai partiti, ma chi ha vinto deve governare e non stare sull’Aventino”.
Un lungo comunicato, quello del presidente della Regione Siciliana attraverso il quale prova a stemperare la tensione riaccesasi in questi giorni all’interno della maggioranza. Tuttavia, puntella: “Qualsiasi ragionamento non può prescindere dal fatto che il presidente eletto si chiami Rosario Crocetta, che nella presente legislatura non intende attribuire il suo ruolo a nessun altro”. Come dire : “Chi vuole fare il presidente si candidi alle elezioni e dimostri di avere consenso, – osserva – ma non pretenda di sostituirsi poiché non solo sarebbe antidemocratico, ma tutto ciò non sarà consentito né da me né dai siciliani”. “L’azzeramento che io propongo ha tale finalità, non presuppone nè accordi ufficiali nè sottobanco per la prossima legislatura, – afferma – poichè tale valutazione va fatta alle vigilia della scadenza elettorale. Evito di polemizzare con chiunque, però ritengo che non possiamo perdere altro tempo, i siciliani sono stanchi di inutili polemiche, occorre chiudere rapidamente la discussione sul rimpasto perché gli assessori devono avere l’autorevolezza della stabilità e non l’incertezza”.