Un bilancio blindato da approvare “improrogabilmente” entro il 30 dicembre, “se non si vuole creare un disastro sociale di cui i deputati e le forze politiche dovrebbero assumersi pienamente la responsabilità”. Non saranno ammesse “marchette”. Cosi’ parlo’ Rosario Crocetta, poco prima della riunione di Giunta siciliana per il varo del bilancio che sara’ snello, con dentro le proroghe per 18.000 precari e le risorse per i Comuni e gli enti di area vasta e altri strumentali: “Nessuno può pensare di lasciarli in mezzo alla strada, cosa che accadrà se non si approverà il bilancio entro il 30 dicembre”.
Un documento contabile “al quale dare il via libera così com’è”, affiancato da una manovra tecnica, funzionale e strettamente legata al primo. Il presidente della Regione siciliana ribadisce i tempi strettissimi e scandisce: “Nessun esercizio provvisorio”. Per il governatore lo scenario del voto nazionale anticipato e’ scontato, “per questo occorre chiudere subito questa partita. Il resto si vedrà. Pensiamo all’essenziale, non ci sara’ spazio per contributi a pioggia, né marchette di varia natura o per scherzi da voto segreto”. E subito “potrà e dovrà” essere approvato il ddl sul nuovo sistema degli appalti e di Urega, “una legge sblocca-risorse”, la battezza Crocetta, “i fondi ci sono e sono molti, ma occorre liberarli”. Nessun problema invece per gli sportellisti: per loro ci sono i 90 milioni del Fondo sociale europeo che li garantirà per almeno un anno e mezzo. Infine i rifiuti e il passaggio alle Srr: “Gli Ato? Gli faccio passare il Natale e faccio mangiare il panettone… ma il 27-28 si cambia. E’ tutto pronto…”.