Crocetta: buco conti Regione? Ci penalizza passato e governo nazionale
Duro attacco del governatore della Sicilia alla Cgil: “Cosa interessa se facciamo l’esercizio provvisorio o meno? Sono valutazioni politiche”
“La Regione affondava per questo abbiamo bisogno di fare una finanziaria seria che realizzi quel rigore, che è stato persino impedito in altre manovre nonostante la volontà del Governo”. Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che aggiunge: “Non comprendo le polemiche sull’esercizio provvisorio: è una vita che si approvano le finanziarie ad aprile. Noi entro la fine dell’anno presenteremo la manovra, quindi non è detto che l’esercizio provvisorio duri fino ad aprile”. “Se il Parlamento incardina immediatamente la discussione sulla nuova finanziaria – prosegue il governatore -, siamo in condizioni di chiudere la questione a gennaio. Per noi l’esercizio provvisorio è una messa in sicurezza dei diritti dei lavoratori, che altrimenti rischierebbero di non aver pagati gli stipendi”. E alla Cgil, che proprio sull’esercizio provvisorio attacca il Governo Crocetta, il presidente della Regione siciliana replica: “Al sindacato cosa interessa se facciamo l’esercizio provvisorio o meno? Sono valutazioni politiche inaccettabili dal punto di vista sindacale. Alle parti sociali dovrebbe interessare solo la tutela dei lavoratori”.
C’è anche l’annosa questione sul buco nei conti della Regione e per la quale “l’allarme è stato esasperato”. “Ho analizzato gli andamenti delle entrate e posso dire che sono esattamente quelli degli anni precedenti – aggiunge Crocetta -. Il quadro finanziario è sostanzialmente immutato perché nonostante la recessione economica, avendo certificato più spesa europea sono arrivate quote maggiori di Iva, addizionale Irap ed Irpef che hanno compensato i danni della recessione”. In soldoni, parliamo di ammanco dalle casse regionali di 2,4 miliardi e che, secondo il governatore, dovuto ai mancati trasferimenti dello Stato e alla situazione ereditata dal passato. “Il problema non è riconducibile a questo Governo, che, tra l’altro, spende di meno, ma ai buchi di bilancio precedenti, che si sono accumulati, perché con una parte delle entrate dobbiamo pagare anche il fondo di garanzia per i residui attivi – conclude -. Poi c’è la questione molto seria dei ridotti trasferimenti statali”. Insomma, secondo Crocetta da un lato “ci penalizza il passato” dall’altro c’è il governo nazionale, che “infierisce senza alcuna valutazione e questo non può andare”.