Per chiudere il bilancio di quest’anno, la Regione siciliana ha tagliato 400 mln di spesa e ‘congelato’ altri 500 milioni tenendo in standby i fondi per precari e comuni in attesa di definire la trattativa con lo Stato sul trasferimento di entrate fiscali: intanto il governo trova 224.378,92 euro per comprare 2 auto blindate. Si tratta di due Volkswagen modello Passat Variant 2.0 BiTdi BluMotion technology 4 motion del valore di 112.189,46 euro ciascuna, optional compresi. I termini dell’acquisto sono contenuti in un decreto, firmato due giorni fa. Il documento non indica chi sarà il beneficiario delle due blindate, né a quale ufficio saranno assegnate. Il prezzo di ognuna delle vetture è pari a 89.900 euro, ma il costo lievita per via degli optional richiesti dalla Regione: airbag laterali per sedili posteriori per 348,36 euro oltre Iva e fari anteriori a tecnologia led con luci diurne a 12 led per 910 euro più Iva e 3,951 euro (oltre Iva) per pneumatici fuori uso. “Il prezzo complessivo – si legge nel decreto – per ogni autovettura è di 111.037,44 euro e che occorre sommare a tale importo l’imposta regionale e/o provinciale di trascrizione che è a carico dell’amministrazione, pari a 1.004 euro per ciascuna autovettura”. Per l’acquisto gli uffici della Regione hanno utilizzato il portale in rete della pubblica amministrazione, tramite convenzione Consip.
“Oltre 40 mila euro per dotare di optional le due auto blindate acquistate nei giorni scorsi da Palazzo d’Orleans. Al di là della necessità di garantire sicurezza al governatore nei suoi spostamenti, siamo certi che un’auto blindata si possa considerare di per sé sicura già nel suo modello base, senza l’aggiunta di costosi optional – afferma il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone -. Perché dunque la decisione di spendere altri 40 mila euro? Come un buon padre di famiglia, il governo regionale dovrebbe dare il buon esempio, risparmiando, ove possibile, anche un solo euro. Cosa che l’esecutivo guidato da Rosario Crocetta, nonostante continui e inutili proclami, non riesce proprio a fare. Il presidente taglia le poche risorse destinate ai poveri ma non i propri privilegi”.
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