“Sento il dovere di portare a conoscenza dell’opinione pubblica un episodio che considero emblematico della cosiddetta classe politica che governa la Sicilia. Quale professore di Diritto dell’informazione e della comunicazione nell’Università di Palermo, sono stato relatore, nell’anno accademico 2011/2012, di una tesi di laurea su ‘Pubblica amministrazione digitale e accessibilità. Le nuove tecnologie al servizio della democrazia’. Il lavoro è stato particolarmente apprezzato dalla commissione. Lo studente è stato proclamato dottore con la votazione di 110/110, la lode ed il diritto alla menzione. Prima ancora che da docente universitario, come siciliano, ho ritenuto doverosamente utile portare a conoscenza del Presidente della Regione e dell’assessore al ramo il lavoro di uno studente siciliano, un lavoro ricco di spunti utili per chi si pone l’obiettivo di modernizzare la macchina amministrativa regionale della quale è arcinoto lo stato comatoso. In particolare, nella lettera di accompagnamento indirizzata al Presidente della Regione, ho prospettato l’occasione e l’opportunità di una inversione di tendenza: valorizzare i nostri ‘cervelli’, evitando che ancora una volta siano costretti a scegliere la via dell’emigrazione. A tutt’oggi nessuna risposta, neanche formale, dal Presidente della Regione e del suo degno assessore. Ad oggi io non so che fine abbia fatto questo ‘cervello’ siciliano. L’episodio a qualcuno può apparire marginale: io sono convinto che rappresenti l’unità di misura per valutare un Presidente ed il suo governo. È troppo sperare che il Pd, che si avvia a diventare un partito del socialismo europeo, abbia un sussulto di dignità politica e ci liberi finalmente e definitivamente di Crocetta e dei suoi compagni di merende?”. Lo afferma Turi Lombardo, professore di Diritto dell’informazione e della comunicazione nell’Università di Palermo