Domani pomeriggio, all’Assemblea regionale siciliana si vedrà se realmente Crocetta avrà chiuso l’accordo sulle Città metropolitane anche con il centrodestra. In altre parole, per il governatore sarà la prova del nove sulle tante auspicate ‘larghe intese’. Intese, eventualmente, valide solo per Palazzo dei Normanni e non per Palazzo d’Orléans. Tradotto, nessuna poltrona soprattutto per il Ncd, sarà riservata per l’imminente rimpasto di governo. Spazza ogni dubbio, il presidente della Regione: “Se penso a un rimpasto della Giunta, penso di mettere giovani, abili e bravi, che abbiano voglia di lavorare, e che si rispetti la rappresentanza di genere”. Archiviata la pratica.
Intanto, per domani mattina a Palazzo dei Normanni è prevista una riunione tra i capigruppo e lo stesso Crocetta, proprio per tracciare il percorso legislativo sulla riforma delle province, la cui discussione proseguirà nel pomeriggio. All’esame dell’Aula l’articolo 7, la norma che regolamenta le Città metropolitane, il ‘cuore’ del provvedimento, ma che è già stato ferito con un voto a scrutinio segreto sull’articolo 1. Insomma, una bocciatura dell’articolo 7 farebbe saltare l’intero progetto della riforma.