Intercettazioni e crisi di governo, giovedì Crocetta riferirà all’Ars

IL RINVIO Sala d’Ercole sarà chiamata anche a pronunciarsi sulle dimissioni di Fabrizio Ferrandelli, presentate dallo stesso deputato siciliano del Pd 

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Il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta non interverrà più oggi pomeriggio alle 16 all’Ars, per riferire sulla vicenda della presunta intercettazione del suo medico Matteo Tutino, che ha trascinato il governo regionale nella bufera, ma giovedì mattina alle 12. Altre 48 ore che inevitabilmente faranno salire l’attesa a Palazzo dei Normanni, e il termometro della tensione politica siciliana, dove il clima si fa sempre più teso tra quanti chiedono al governatore un passo indietro, e quanti sembrano determinati a rinnovare la fiducia al presidente. Il governatore soltanto ieri è tornato a Palermo dopo lo scoppio della bufera sulle presunte intercettazioni tra lui e Tutino, e dopo alcuni giorni di esilio volontario nel suo appartamento di Tusa, vicino Messina. Con la sua presenza a Sala d’Ercole, il governatore giovedì dovrà chiarire i tanti aspetti ancora oscuri di questa storia che rischia di compromettere definitivamente le sorti della giunta regionale.

Crocetta dal canto suo ha già annunciato la determinazione a restare al timone di Palazzo d’Orleans, e di non avere nessuna intenzione di dimettersi. Dal suo intervento dipenderanno soprattutto le posizioni di quegli indecisi, molti dei quali all’interno del suo partito e della sua coalizione di governo, che hanno in mano le chiavi per chiudere la partita e mandare in archivio la legislatura. Tanto più che sul capo del governatore pendono le parole del vicesegretario del Pd Debora Serracchiani, che ha definito “insostenibile” la situazione in Sicilia. L’Ars sarà chiamata a pronunciarsi anche sulle dimissioni di Fabrizio Ferrandelli, presentate dal deputato siciliano del Pd, promotore del progetto de “I coraggiosi”.

Ma la partita di oggi si gioca anche sul piano giudiziario. Stamani l’avvocato Vincenzo Lo Re, legale di Rosario Crocetta, ha annunciato le iniziative giudiziarie che il governatore intende adottare nei confronti del settimanale L’Espresso dopo la pubblicazione della notizia dell’intercettazione, smentita poi dalla Procura di Palermo, tra il presidente della Regione e il medico Matteo Tutino, in cui l’ex primario del reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, parlando dell’ex assessore alla Salute Lucia Borsellino avrebbe detto “va fatta fuori come il padre”.