Crocetta vince la partita Province, ora in campo per finanziaria e rimpasto
Alla fine ha trovato la quadra. Bisogna dargliene atto, a Rosario Crocetta. Oltre ai voti della maggioranza, è riuscito a portare l’acqua dei grillini e degli uomini di Alfano al suo mulino. E così può tirare un sospiro di sollievo su questa riforma delle Province tanto travagliata, con un percorso insidioso che ha fatto franare più volte la maggioranza mettendo in Aula quattro volte ko il governo. Dunque, nascono le tre città metropolitane. Palermo, Catania e Messina si apprestano a ridisegnare non solo la loro geografia territoriale, ma soprattutto quella politica, grazie a una serie di accorpamenti di potere che avranno i sindaci metropolitani e i consigli metropolitani.
A strizzare l’occhio al Nuovo Centrodestra Crocetta ci lavora da tempo. E pare che sia venuta l’ora di raccogliere i frutti. Adesso, però, il governatore ha davanti altri due scogli da superare: finanziaria e rimpasto. E va da sé che di un nuovo governo se ne riparlerà dopo l’approvazione della legge che servirà a mettere in cassa oltre trecento milioni di euro per subito pagare enti, forestali e via discorrendo. D’altronde, Crocetta non può permettersi di lasciare il pallino ad altri giocatori. Intanto, continua il pressing dei cronisti su una nuova compagine di governo. Ma il governatore si limita a dire che “non parlo di rimpasto per ora, ne’ di nomine, dopo la legge sulle Province se ne parlerà”. Come dire che “in questo momento devo incassare un risultato importante per la Sicilia”.