Crolla l’ennesimo ponte ma per fortuna non ci sono vittime. Un cavalcavia di circa 250 metri tra Liguria e Toscana e che collega Santo Stefano di Magra (La Spezia) e Albiano (frazione di Aulla, Massa e Carrara), passando sopra il fiume Magra. Nel crollo sono rimasti coinvolti due furgoni. I feriti sono gli autisti dei due mezzi: un corriere della ditta Bartolini, trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Cisanello di Pisa, le cui condizioni non sarebbero preoccupanti, e un dipendente della Telecom, uscito da solo e illeso dal mezzo. Cinofili e sommozzatori dei vigili del fuoco sul posto per verificare la presenza di altri veicoli coinvolti. Disastro colposo è la prima ipotesi di reato nel fascicolo aperto dalla procura di Massa Carrara, ma altri filoni di indagine potrebbero aggiungersi. Il ponte è collassato su se stesso intorno alle 10.30: la causa potrebbe essere stata una esplosione dovuta a una fuga di gas (che passa in tubazioni sotto al ponte).
Le indagini sono state affidate al pm Alessandra Conforti. “Si procederà per disastro colposo e poi valuteremo altre probabili ipotesi di reato”, ha detto il magistrato. “Importanti sono le denunce dei cittadini sulle condizioni del ponte, ad esempio, e gli allarmi lanciati negli anni sulla mancata manutenzione – ha aggiunto la Conforti -. Ovviamente tutto dovrà essere accertato”. Quindi, “le indagini dovranno capire se il rischio su quel ponte è stato valutato da Anas con attenzione, o se è stato invece tralasciato, e se sono stati fatti lavori e come”. Alcuni abitanti del paese di Caprigliola, che si affaccia lungo la via Nazionale, vicino al ponte crollato ad Albiano Magra hanno raccontato di aver udito un forte boato e poi un rumore di rotolamento di massi. Nei dintorni, sempre secondo le testimonianze dei residenti della zona, si è anche sentito un forte odore di gas. Questo, come spiegato poi da Italgas, è stata la conseguenza della rottura di una condotta causata dal cedimento del ponte. Dalle immagini dall’alto, il ponte sembra come “afflosciato” su se stesso: è crollato nella prima parte e poi formato delle onde di cemento lungo tutto il suo percorso e fino all’estremo opposto.
Il ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli ha chiesto una dettagliata relazione all’Anas, la società che nel 2018 è diventata gestore dell’ex strada provinciale 70, acquisendo la gestione dalla Provincia di Massa Carrara. Gli accertamenti sono in corso e Anas, su richiesta del ministero, provvederà a fornire tutte le informazioni conseguenti sulla viabilità. E anche l’Anas ha avviato una commissione di indagine per accertare la dinamica e le cause del crollo del ponte sul fiume Magra. “La costruzione del ponte, costituito da una serie di cinque arcate in calcestruzzo con lunghezza complessiva di 258 metri – fa sapere la società stradale – risale all’anno 1908, ricostruito nel secondo dopoguerra; l’opera, unitamente a tutta l’arteria, è entrata in gestione ad Anas a novembre del 2018, a seguito dell’emanazione del DPCM 20 febbraio 2018, recante una revisione complessiva della rete stradale di interesse nazionale e della rete stradale di interesse regionale, in particolare quella toscana. L’infrastruttura era, fino a tale data, gestita dalla Provincia di Massa e Carrara. A partire dal 2019, il ponte è stato oggetto di sopralluoghi e verifiche periodiche, anche rispetto a segnalazioni degli enti locali, che non hanno evidenziato criticità. Allo stato – conclude la nota dell’Anas – non è possibile ipotizzare le cause del crollo improvviso dell’intera struttura. Sono in corso di verifica, di concerto con gli Enti locali, percorsi di viabilità alternativa da attivare nell’immediato”.