Crollano chance democratici per riconquista Senato. Altro colpo basso Fbi a Clinton

Crollano chance democratici per riconquista Senato. Altro colpo basso Fbi a Clinton
2 novembre 2016

Sono crollate le chance che i democratici riescano a riconquistare la maggioranza al Senato dove da due anni sono in minoranza, con 44 seggi (piu’ 2 indipendenti che votano con loro) contro i 54 dei repubblicani. Secondo la pagina del Nyt ‘upshot’, specializzata su tutto quanto riguarda le elezioni dell’8 novembre, il 24 ottobre i democratici avevano il 68% di strappare la Camera Alta ai repubblicani mentre oggi, ad una settimana dal voto e soprattutto dopo la notizia di venerdi’ scorso che l’Fbi ha aperto una nuova indagine sul cosiddetto Emailgate (l’uso esclusivo di un server di posta privato da parte della candidata democratica Hillary Clinton nei 4 anni in cui e’ stata, 2009-2013, segretario di Stato) le possibilita’ sono crollate al 59% mentre quelle dei repubblicani sono salite al 41%. Non solo. Sempre piu’ sondaggisti ipotizzano che si possa verificare un pareggio: 50 senatori al Grand Old Party (Gop) 50 ai democratici. Unico caso – oltre alla morte del presidente – quello della perfetta parita’ al Senato in cui diventa decisivo il vicepresidente degli Stati Uniti che assume la presidenza della Camera Alta del Congresso e ha diritto di voto.

Evento raro ma che si verifico’ il 3 gennaio del 2001 quando il vicepresidente uscente, il democratico Al Gore – a novembre 2000 sconfitto da George W. Bush per 537 voti in Florida – per superare l’impasse diede la maggioranza ai democratici per i 17 giorni rimanenti fino all’insediamento del vincitore. L’8 novembre oltre ad eleggere il 45esimo presidente degli Stati Uniti, sono in palio anche la rielezione (avviene ogni due anni) di tutti i 435 deputati (al momento sono 247 repubblicani e 188 democratici) della House of Representatives, di 34 senatori (24 repubblicani e 10 democratici) su 100 (al momento sono 54 repubblicani, 44 democratici e due indipendenti) oltre che di 12 governatori (8 democratici e 4 repubblicani) su 50. Ed e’ proprio sull’impedire la riconquista del Congresso, Senato piu’ Camera, da parte dei democratici, che si sta concentrando il partito repubblicano. Se la candidata democratica Hillary Clinton fosse eletta presidente – ipotesi meno certa oggi rispetto alla settimana scorsa – e portasse a casa anche un Congresso dello stesso orientamento la sua vita al 1.600 di Pennsylvanya Avenue non sarebbe l’inferno che e’ stata per Barack Obama. L’attuale presidente pote’ contare sulla maggioranza democratica al Senato solo al suo esordio nel 2008 (57 a 41) e nel 2012 (scesa gia’ pero’ a 53 senatori a 45) ma la perse alle elezioni di Midterm del 2014 quando i repubblicani conquistarono 54 seggi ed i democratici solo 44. Il Grand Old Party (Gop), che gia’ controllava la Camera (dove un exploit democratico e’ considerato quasi impossibile) sin dalle elezioni di Midterm del 2010 fece vedere i sorci verdi a Obama.

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Intanto, l’Fbi ha sferrato un altro colpo basso a Hilary Clinton. La polizia federale, infatti, ha pubblicato via Twitter i documenti sull’inchiesta relativa alla grazia concessa dall’allora presidente Bill Clinton – nell’ultimo giorno del suo mandato, il 20 gennaio del 2001 – al finanziere americano Marc Rich, conosciuto come “il fuggitivo piu’ famoso del mondo”, morto in Svizzera nel 2013. I documenti, 129 pagine, sono stati diffusi tramite l’account Twitter “Fbi Records Vault” rispondendo ad una richiesta, a sette giorni dalle elezioni americane e dopo la bufera scatenata, la scorsa settimana, dall’annuncio del direttore dell’agenzia investigativa, James Comey, sull’apertura di una nuova inchiesta sulla candidata democratica Hillary Clinton per l’utilizzo di un server di posta privato quando era Segretario di stato. La grazie presidenziale a Rich, per anni nella famosa lista dei criminali piu’ ricercati dagli Stati Uniti, provoco’ un grandissimo scandalo. I critici di Bill Clinton, oggi aspirante first husband, dissero che Rich era stato graziato a causa delle donazioni fatte al partito democratico e alla Fondazione Clinton. L’inchiesta dell’Fbi sulla grazia a Rich non rilevo’ alcun reato. La pubblicazione del nuovo dossier ha immediatamente sollevato le proteste del partito democratico che avevano gia’ contestato Comey per aver reso pubblico il nuovo dossier a pochi giorni dalle elezioni. Morto a 78 anni nella sua casa di Lucerna, Marc Rich era considerato il “trader piu’ straordinario del pianeta” e l’autore della piu’ grande frode all’erario della storia americana. Nel 1983 un tribunale federale accuso’ Rich di una sessantina di capi di imputazione tra cui aver evaso 48 milioni di dollari di tasse, aver commercializzato in petrolio con l’Iran durante l’embargo, frode e associazione a delinquere. Rischiava una condanna a 300 anni di carcere.

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