Crollati spermatozoi nel liquido seminale degli uomini occidentali

Crollati spermatozoi nel liquido seminale degli uomini occidentali
26 luglio 2017

Gli spermatozoi presenti nel liquido seminale degli uomini di Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda sono più che dimezzati in 40 anni, secondo un nuovo studio internazionale che suggerisce che la vita moderna danneggia gravemente la salute maschile e elenca una serie di “plausibili” cause, senza individuarne una in particolare. I pesticidi, i composti chimici perturbatori endocrini, l’alimentazione, il fumo e l’obesità sono stati tutti “associati in maniera plausibile” con il fenomeno, che a sua volta è associato ad altri problemi di salute, come in cancro ai testicoli, e più in generale all’incremento della mortalità. Secondo i ricercatori il ritmo del declino negli anni recenti “non è rallentato” mentre lo stesso fenomeno non è stato registrato in altre parti del mondo, come Sudamerica, Africa e Asia, anche se in queste aree sono stati condotti meno studi. Un esperto ha descritto la ricerca come “la più esauriente che abbiamo a disposizione” e i dati “scioccanti” e “una sveglia” per ricerche urgenti sui motivi delle diminuzione. Sulla rivista Human Reproduction Update, i ricercatori di Israele, Usa, Danimarca, Brasile e Spagna hanno affermato che il conteggio totale degli spermatozoi è diminuito del 59,3% tra il 1971 e il 2011 in Europa, Nordamerica, Australia e Nuova Zelanda. La concentrazione degli spermatozoi è calata del 52,4%. “Il conteggio degli spermatozoi e altri parametri del liquido seminale sono stati associati in modo plausibile con molteplici influssi ambientali. Come composti chimici perturbatori endocrini, pesticidi, calore e stili di vita, tra cui alimentazione, fumo, stress e indice di massa corporea” si legge nello studio. “Di conseguenza il conteggio spermatico può rispecchiare sensibilmente l’impatto del contesto di vita moderno sulla salute maschile per tutto il corso della vita”. I composti chimici legati al calo degli spermatozoi comprendono tra gli altri quelli usati per rendere più flessibile la plastica e le sostanze anti-incendio usate nei mobili.

Possono entrare nella catena alimentare se assorbiti dalle piante o mangiati dagli animali. Anche una dieta ricca di alcol, caffeina, carni lavorate, soia e patate può avere un effetto negativo sulla fertilità maschile. Al di là delle ovvie implicazioni riproduttive, il ricercatori sottolineano che il calo degli spermatozoi va di pari passo con l’aumento dei cancro ai testicoli, il numero di bambini nati con uno o entrambi i testicoli assenti, l’età della pubertà maschile e i livelli di testosterone totali. “Le implicazioni per la salute pubblica sono ancora più ampie. Studi recenti hanno mostrato che che un basso livello di spermatozoi è associato un un aumento della morbilità e della mortalità” si legge nello studio, che sollecita un lavoro urgente per capire le cause del fenomeno, sottolineando che ci sono vari possibili candidati. “Lo studio non è concepito per individuare le cause del declino, ma il calo degli spermatozoi è stato associato in modo plausibile con varie influenze ambientali e legate allo stile di vita, sia nel periodo prenatale sia durante la vita adulta” scrivono gli scienziati. “In particolare, i disturbi endocrini associati con l’esposizione ai prodotti chimici o al fumo materno durante i periodi critici dello sviluppo del sistema riproduttivo maschile possono avere un ruolo nella vita prenatale mentre lo stile di vita e l’esposizione ai pesticidi possono avere un ruolo nella vita adulta”. Secondo il professor Richard Sharpe, dell’università di Edimburgo, nel Nord Europa il 15% dei giovani uomini ha un conteggio spermatico tale da compromettere la fertilità” “E, come indica lo studio, la situazione è destinata a peggiorare”. Questo fenomeno, insieme alla tendenza delle coppie ad avere figli sempre più tardi, rappresenta “un doppio colpo per la fertilità di coppia nella società occidentale moderna” secondo Sharpe.

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti