Procura sequestra parte del ponte. L’ing. Brencich: ipotesi ragionevole rottura di uno strallo

Procura sequestra parte del ponte. L’ing. Brencich: ipotesi ragionevole rottura di uno strallo
17 agosto 2018

La Procura di Genova ha disposto il sequestro della parte superiore di Ponte Morandi, ovvero i due monconi rimasti dopo il crollo di circa 200 metri della campata centrale lo scorso 14 agosto. Mentre la parte inferiore non e’ stata sequestrata, ma e’ stata individuata un’area da parte del comune, dove portare le macerie per liberare la zona della ferrovia e il letto del torrente Polcevera.

Si tratta dell’area Amiu di Campi che funzionera’ come deposito di stoccaggio provvisorio: il passaggio dei resti della campata centrale del ponte sara’ fatto sotto la supervisione dei consulenti tecnici nominati oggi dalla Procura. Si tratta degli ingegneri Renato Buratti di Genova e Pier Giorgio Malerba di Milano. Una volta stoccate, le macerie saranno sequestrate. L’indagine e’ coordinata dal procuratore aggiunto Paolo D’Ovidio, con i pm Walter Cotugno e Massimo Terrile.

Gli approfondimenti di polizia giudiziaria sono svolti dalla Squadra Mobile, dalla Guardia di Finanza (che sta acquisendo tutti i documenti, ndr) e la Polizia Stradale. I consulenti della Procura incontreranno in queste ore i tecnici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gia’ oggi a Genova. Per la loro relazione hanno chiesto al momento 60 giorni di tempo. Secondo quanto emerso dalla Procura, non ci sono ancora tempi certi sul termine delle operazioni dei vigili del fuoco sul posto. Non ci sono ancora iscrizioni, nemmeno formali, nel registro degli indagati: il fascicolo e’ ancora a carico di ignoti perche’ l’obiettivo della magistratura e’ dapprima tentare di individuare le possibili cause del crollo.

L’IPOTESI

La rottura di uno strallo di Ponte Morandi “è un’ipotesi che ha una sua ragionevolezza tecnica, una sua coerenza ma, a tre giorni dall’evento, dire che questa è la causa non è serio. Le esequie non sono ancora state fatte. E’ un’ipotesi di lavoro”. Lo ha detto l’ingegner Antonio Brencich, docente dell’università di Genova e membro della commissione d’inchiesta del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture incaricata di accertare le cause del crollo del viadotto autostradale del capoluogo ligure.

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“La pioggia, i tuoni, l’eccesso di carico – ha aggiunto Brencich – sono ipotesi fantasiose che non vanno prese neanche in considerazione. Ci vuole del tempo, la nostra risposta deve essere seria e affidabile. Considerare quel ponte come un monumento – ha poi sottolineato il membro della commissione d’inchiesta – credo sia stato uno degli elementi culturali che hanno portato alla tragedia. Spero che non si ripeta questo errore. Questo ponte – ha spiegato – si è dimostrato molto diverso da quel che si sperava all’epoca, non ha aperto una nuova strada dell’ingegneria. Non è affidabile e non si possono mandare nemmeno le persone lì sopra a demolire perché non si sa cosa c’è”.

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Secondo il docente dell’università di Genova, il tempo necessario a realizzare un nuovo ponte non sarà così breve come ipotizzato dalla società Autostrade e auspicato dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. “Se tra quattro anni Genova avrà un nuovo ponte – ha affermato – sarebbe un grandissimo risultato. In 5 mesi può partire l’iter, la progettazione e l’appalto. Un ponte del genere – ha concluso Brencich – non si progetta dal lunedì al venerdì”.

Cos’è lo strallo?

Lo strallo è uno dei tiranti trasversali in cemento armato precompresso con un’anima di cavi di acciaio che rinforzano la tenuta del ponte, divenendone parte fondamentale. Partono dalla sommità dell’antenna e la collegano con la carreggiata sospesa. Il termine strallo deriva dall’omonima voce marinaresca. Si tratta di un vanto dell’ingegneria italiana degli anni ’60, perché dava la possibilità di realizzare ponti architettonicamente leggeri, di grande eleganza estetica.

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Gli stralli erano utilizzati proprio quando c’era necessità di sostenere carichi enormi per infrastrutture molto lunghe: il ponte strallato più alto d’Europa è quello di Calatrava a Cosenza. Elementi caratteristici degli stralli sono gli ancoraggi alle strutture d’impalcato e alle antenne, nonché il sistema di protezione nei confronti della corrosione. Le problematiche che devono essere risolte nel progetto e nella realizzazione degli stralli di ponti strallati sono la resistenza statica e a fatica, l’efficienza degli ancoraggi, l’efficacia del sistema di protezione, la loro installazione e la previsione di sostituzione, ed il controllo delle vibrazioni indotte dal vento.

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