“Non esiste un segretario Nato o una nazione che decide la linea per tutte le altre”. Lo afferma in un’intervista alla Stampa il ministro della Difesa, Guido Crosetto, commentando l’invito del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, a porre fine al divieto di usare armi per colpire obiettivi militari in Russia. Il “non esiste”, ha detto Crosetto, vale per Stoltenberg “ma vale anche per Macron, quando ha detto `Manderemo i nostri soldati in Ucraina’”.
“La Nato si muove, e si muoverà nell’incontro che avremo a Washington a luglio, portando dei progetti, dei piani, delle idee. Le singole spinte valgono poco”. “Io ritengo – prosegue il ministro – che in questo momento sia sbagliato aumentare una tensione già drammatica. Occorre sì aiutare l’Ucraina a difendersi, perché se non la aiuti scoppia davvero la terza guerra mondiale. L’aiuto all’Ucraina serve a non fare scoppiare la guerra. Ma questo aiuto – osserva Crosetto – deve essere fatto in modo da lasciare aperta la possibilità della costruzione di una tregua immediata e la partenza di un tavolo di pace”.
Per la premier, “fermo restando che sono d’accordo sul fatto che la Nato deve mantenere la sua fermezza nel difendere l’Ucraina e che non bisogna dare segnali di cedimento come non intende farlo l’Italia, diciamo però che sono state molte le dichiarazioni in questi mesi che a me sono sembrate un po’ discutibili”. “Ricordo – ha aggiunto Giorgia Meloni – quando il presidente Macron ha detto andiamo con le truppe…”. “Io – ha sottolineato la premier – consiglio maggiore prudenza, ciò non toglie che è importante che la Nato continui a mantenere il suo sostegno all’Ucraina per costruire la pace”. Intanto, la Lega è pronta a depositare un ordine del giorno o una interrogazione finalizzate a censurare le parole di guerra del Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Primo firmatario, Claudio Borghi.