Cuffaro: ecco la verità sull’elezione di Crocetta. “Spero candidatura che aggreghi moderati”

Cuffaro: ecco la verità sull’elezione di Crocetta. “Spero candidatura che aggreghi moderati”
19 aprile 2016

Plaude a Crocetta per la nomina del prof Giovanni Fiandaca a garante dei detenuti, è “d’accordo con la realizzazione del ponte sullo Stretto” e spera che “si trovi una candidatura che sia in grado aggregare i moderati”. E’ sul pezzo, Totò Cuffaro, che a Messina ha presentato il suo ultimo libro “L’uomo è un mendicante che crede di essere un re”. “Finalmente è stato nominato il garante dei detenuti, una persona di straordinaria valenza professionale, culturale e umana, il prof Giovanni Fiandaca”.  Come dire: “Almeno per questa nomina ringrazio il presidente della Regione”. Ma precisa che “se l’avesse fatta 3 anni e sei mesi fa i detenuti siciliani avrebbero avuto a chi rivolgersi per i propri diritti”. L’ex presidente della Regione ricorda che “il primo e ultimo garante prima di Fiandaca era quello che avevo nominato io, il senatore Salvo Fleres. Questa nuova nomina penso sia importante perché i detenuti non devono essere vessati nelle loro possibilità e devono avere garantiti dei diritti come poter studiare, fare dei colloqui in posti adatti, poter leggere avendo libri e una biblioteca. Il garante dei detenuti salvaguarderà le posizioni giuridiche dei detenuti e tutto il resto e sono convinto che il prof. Fiandaca sarà bravo a far valere nelle carceri i diritti dei detenuti nei rapporti tra le carceri e i magistrati di sorveglianza”. Poi il suo grande amore, la politica. “Spero ora si trovi una candidatura che sia in grado aggregare i moderati”.

Cuffaro “addebita” “la sconfitta del Centrodestra in Sicilia a chi non ha avuto la forza di difendere un quadro politico perché è stato sfasciato il quadro delle alleanze”. “E’ stato sfasciato da una politica giudiziaria amica di alcuni magistrati  – osserva – che è partita facendo fuori me e ha continuato con Lombardo. Solo che io per tenere il quadro non ho rinnegato la mia appartenenza politica, Lombardo ha pensato, per non pagare il prezzo, di non salvaguardare il quadro di maggioranza”. “Io dissi a Lombardo – sottolinea – che stava sbagliando e purtroppo ho avuto ragione perché l’obiettivo finale era quello di sfasciare il quadro politico e quindi hanno eliminato pure lui. Quando si è andati alle elezioni ci si è trovati davanti ad un obiettivo talmente logorato che non si è potuto ricostruire. Ci sono stati poi due candidati del centrodestra che non rappresentavano l’area moderata, quella ex Dc e socialista. Quest’area non si è ritrovata in Musumeci e Miccichè e non ha trovato riscontro nella realtà elettorale. Quindi la gente non è andata a votare ed stato eletto Crocetta con un quarto dei voti con i quali ero stato eletto io”.

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“Ma la gente non l’ha fatto per protesta, chi voleva protestare ha votato Cinquestelle – sostiene Cuffaro -. E’ molto più grave la situazione: non ha votato perché non si è riconosciuta in una candidatura alla quale affidare le proprie istanze”. Infine il Ponte sullo Stretto per il quale “ero e sono d’accordo”. “Io ho fatto molto di più – ricorda -: ho firmato il protocollo d’intesa, ho creato anche la società che doveva realizzarlo, avevamo il progetto e i finanziatori. Poi è finito il governo di Centrodestra e non si è fatto nulla”. Secondo l’ex governatore, “il ponte ci avrebbe ancorato ad un paese che cammina veloce”. “Oggi la comunicazione dei trasporti è essenziale e avrebbe certamente avvantaggiato gli scambi culturali economici e soprattutto quelli turistici. Avrebbe aiutato i nostri agricoltori a posizionare la merce sui mercati senza avere tasse aggiuntive, ma oggi questo non si è fatto. Ed è ridicolo – conclude – sentire che prima del ponte è necessario fare altro. Credo che i siciliani ci credano poco ormai”.

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