Pericolo cyberbullismo: un minore su 3 fa nuove conoscenze online e accetta amicizie da estranei. Uno su cinque incontra poi questi sconosciuti offline; quattro genitori su 10 non danno limiti all’uso del web e un genitore su 4 è all’oscuro delle attività dei figli connessi. Sono i dati che emergono dall’indagine “La dieta mediatica dei nostri figli”, promossa in occasione del Safer Internet Day, presentata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato nel corso della campagna “Per un web sicuro”, progetto promosso da Moige – movimento genitori – e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni. L’indagine evidenzia un uso costante, ma non sempre consapevole della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per più di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un’abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni. Sei intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli. Le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt’altro che didattiche: si connette per studiare solo 1 ragazzo su 7, a fronte del 24% dei giovani internauti che chatta, del 22% che scarica e ascolta musica, del 18% che gioca o guarda immagini. La “socializzazione” resta, dunque, il motore principale che spinge all’uso del web, come dimostra la percentuale significativa (30%) di coloro che affermano di intraprendere “sempre” o “spesso” nuove amicizie in rete. La quarta edizione della campagna “Per un web sicuro” interesserà 70 scuole medie in 15 regioni d’Italia. L’iniziativa coinvolgerà quest’anno circa 23.000 studenti e 50.000 tra docenti, genitori e nonni, a cui si aggiungono le oltre 30.000 famiglie che parteciperanno attraverso i coordinamenti territoriali del Moige.