La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità (432 favorevoli, nessun contrario) in via definitiva la legge che introduce disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo. La proposta di legge detta disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo ed è arrivata all’esame dell’Assemblea in quarta lettura (seconda lettura Camera). Il provvedimento è stato approvato, in prima lettura, dal Senato (il 20 maggio 2015), poi modificato dalla Camera (il 20 settembre 2016) e, quindi, nuovamente approvato, con modificazioni, dal Senato (il 31 gennaio 2017). Il provvedimento è arrivato all’esame di Montecitorio nella formulazione adottata dal Senato, non essendo stato modificato nel corso dell’esame in sede referente dalle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali. Le modifiche da ultimo apportate dal Senato privilegiano un’impostazione dell’intervento normativo basata esclusivamente su strumenti preventivi di carattere educativo; ciò, rispetto all’impostazione dell’ultimo testo-Camera che agli interventi educativi affiancava anche strumenti di natura penale. Inoltre, il testo trasmesso dal Senato si riferisce a prevenzione e contrasto del solo cyberbullismo, risultando soppresso ogni riferimento al bullismo. Il provvedimento introduce così una serie di misure di carattere educativo e formativo, finalizzate in particolare a favorire una maggior consapevolezza tra i giovani del disvalore di comportamenti persecutori che, generando spesso isolamento ed emarginazione, possono portare a conseguenze anche molto gravi su vittime in situazione di particolare fragilità.
LE REAZIONI
I “minori saranno piu’ protetti e consapevoli nell’uso dei nuovi media”. Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il Parlamento, offre questa sintesi per commentare con soddisfazione l’approvazione definitiva della legge sul cyberbullismo “frutto – ricorda – di un lavoro lungo e complesso, che ha visto collaborare positivamente Governo e Parlamento, per raggiungere un risultato equilibrato e, ci auguriamo, efficace nel contrastare questo fenomeno, che colpisce sempre piu’ spesso le vite di giovani e giovanissimi, siano essi le vittime o gli autori di questi atti. Mi sembra il modo migliore per il nostro Paese di celebrare la Giornata internazionale contro l’omofobia, che ricade proprio oggi”. “Da madre, oltre che da rappresentante delle istituzioni – prosegue la ministra – non posso che essere soddisfatta. La scelta di concentrare gli sforzi sulla prevenzione e l’educazione, senza trascurare la cancellazione piu’ possibile rapida dal web di contenuti che possono ledere la dignita’ dei minori colpiti, punta a costruire una cultura positiva nel rapporto tra i giovani e le nuove tecnologie. Dalla collaborazione tra le scuole e i rispettivi docenti, le Forze di polizia, gli esperti che saranno coinvolti e gli stessi studenti potra’ nascere un circuito virtuoso, volto ad accrescere la consapevolezza sugli effetti talvolta drammatici di questo fenomeno, piu’ di quanto si sarebbe potuto ottenere con strumenti esclusivamente punitivi”, conclude.
“Finalmente il provvedimento sul cyberbullismo e’ legge: sono stati necessari quattro passaggi tra Camera e Senato ma all’interno del Pd e della maggioranza, dopo un lungo tira e molla, hanno smesso di tirare il testo per la giacchetta”. Lo sostengono i deputati M5s che non mancano di sottolineare l’insufficienza delle risorse stanziate che “ammontano a soli 200 mila euro: un investimento davvero troppo eseguo” che va prima possibile sostanzialmente aumentato. “Dedichiamo questa legge – scrivono infatti i pentastellati – a tutti i bambini e ragazzi vittime di atti di cyberbullismo e ai loro familiari. Oggi, finalmente, abbiamo dotato il Paese di uno strumento per contrastare questa piaga sociale e culturale ma, al contempo, non possiamo sottacere un aspetto molto critico. Si tratta del capitolo dei fondi destinati alle scuole italiane per le politiche di informazione e contrasto al fenomeno. Le risorse stanziate ammontano a soli 200 mila euro: un investimento davvero troppo eseguo. Considerando che i plessi scolastici in Italia sono 40 mila, significa che a ciascuno di questi andrebbero mediamente 5 euro. Francamente non e’ questo il segnale che andava dato: il contrasto al cyberbullismo deve partire dall’aspetto pedagogico e culturale e, dunque, le risorse da mettere in campo vanno al piu’ presto aumentate sensibilmente”, chiosano i 5 Stelle.
“L’approvazione della legge contro il cyberbullismo e’ un primo piccolo passo che va nella giusta direzione per contrastare un fenomeno che si sta diffondendo con sempre maggiore virulenza tra i nostri giovani. In un’epoca in cui i nostri ragazzi a volte preferiscono la vita virtuale a quella reale, in cui insultare, minacciare e offendere da dietro uno schermo e’ diventato quasi normale, era nostro preciso obbligo provare, attraverso questo provvedimento, ad arginare odio e violenza, educando i nostri bambini e ragazzi al rispetto, alla tolleranza e all’inclusione”. Cosi’ Mara Carfagna, parlamentare di Forza Italia. “Apprendiamo con soddisfazione che la parola cyberbullismo e’ appena entrata nel nostro ordinamento con la prima legge in Europa che mira a contrastare il fenomeno, adesso la vera sfida si giochera’ sulla prevenzione e la sensibilizzazione”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera. Tra le novita’, viene introdotta la possibilita’ per il minorenne di chiedere direttamente al gestore del sito web, anche senza il coinvolgimento dei genitori, l’oscuramento o la rimozione della “cyber-aggressione”. Si prevede poi una “procedura di ammonimento” rinviando alla legge anti-stalking: il “cyber-bullo” con piu’ di quattordici anni sara’ convocato dal Questore insieme a un genitore e gli affetti dell’ammonimento cesseranno solo una volta maggiorenne. L’UNICEF si rammarica “che in questa circostanza non venga coinvolto il Pubblico Ministero Minorile, una figura ampiamente formata sul fenomeno e senz’altro piu’ adatta ad interloquire con un minorenne. Per l’aspetto preventivo, la legge sancisce l’istituzione entro trenta giorni dalla sua entrata in vigore di un Tavolo tecnico interministeriale presso la Presidenza del Consiglio con il compito di coordinare i vari interventi e di mettere a punto un Piano integrato contro il bullismo via web”.
“Una legge che chiama ciascuno a fare la sua parte. Ci sono voluti piu’ di due anni per approvarla e rappresenta un ottimo punto di partenza, perche’ attribuisce compiti precisi e prevede il coinvolgimento attivo non solo delle istituzioni ma anche della scuola e dei genitori”. Lo dichiara la Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Filomena Albano, dopo l’approvazione della legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo che prevede, tra le altre misure, la costituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Tavolo Tecnico, coordinato dal MIUR, al quale e’ chiamata a partecipare anche l’Autorita’ garante per l’infanzia e l’adolescenza. “Un aspetto importante di questa legge – evidenzia la Garante Albano – risiede nel consentire a un ragazzo di 14 anni la possibilita’ di chiedere autonomamente al gestore web l’oscuramento, la rimozione o il blocco di un contenuto ritenuto lesivo della propria dignita’: uno strumento di difesa ovviamente a disposizione anche dei genitori ma che per un ragazzino rappresenta un mezzo di difesa e una possibilita’ concreta di esercitare un diritto. L’obiettivo finale e’ comunque agire preventivamente – sottolinea Filomena Albano – con una strategia che intervenga sull’educazione e la consapevolezza dei ragazzi ma anche degli insegnanti e dei genitori, senza dimenticare i minori autori di cyberbullismo, a cui deve essere offerta la possibilita’ di rimediare e, divenendo consapevoli, di cambiare: per se stessi e per gli altri”.
Ecco in sintesi cosa prevede la nuova legge.
IDENTIKIT DEL CYBERBULLO. Entra per la prima volta nell’ordinamento una puntuale definizione legislativa di cyberbullismo. Bullismo telematico e’ ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identita’, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. Nonche’ la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo.
OSCURAMENTO DEL WEB. Il minore sopra i 14 anni vittima di cyberbullismo (o anche il genitore) puo’ chiedere al gestore del sito internet o del social media o al titolare del trattamento di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato puo’ rivolgersi al Garante della privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore. Dalla definizione di gestore, che e’ il fornitore di contenuti su internet, sono comunque esclusi gli access provider, i cache provider e i motori di ricerca.
DOCENTE ANTI-BULLI IN OGNI SCUOLA. In ogni istituto tra i professori sara’ individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Al preside spettera’ informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare adeguate azioni educative. L’obbligo di informazione e’ circoscritto ai casi che non costituiscono reato. Piu’ in generale, il Miur ha il compito di predisporre linee di orientamento di prevenzione e contrasto puntando, tra l’altro, sulla formazione del personale scolastico, la promozione di un ruolo attivo degli studenti e la previsione di misure di sostegno e rieducazione dei minori coinvolti, mentre ai singoli istituti e’ demandata l’educazione alla legalita’ e all’uso consapevole di internet. Alle iniziative in ambito scolastico collaboreranno anche polizia postale e associazioni territoriali.
AMMONIMENTO DA PARTE DEL QUESTORE. In caso di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali via web, fino a quando non vi sia una querela o denuncia il cyberbullo, sulla falsariga di quanto gia’ e’ previsto per lo stalking, potra’ essere formalmente ammonito dal questore che lo invitera’ a non ripetere gli atti vessatori. Insieme al minore sara’ convocato anche un genitore. Gli effetti dell’ammonimento cessano al compimento della maggiore eta’. Piano d’azione e monitoraggio. Presso la presidenza del consiglio verra’ istituito un tavolo tecnico con il compito di redigere un piano di azione integrato per contrastare e prevenire il cyberbullismo e realizzare una banca dati per il monitoraggio del fenomeno.