Fondo famiglie, bonus vacanze da 500 euro, via la tassa sul suolo pubblico, sostegno per gli affitti e un miliardo per le filiere in crisi. Sono alcune delle proposte contenute nella bozza del decreto rilancio (ex aprile). Una ‘maxi-manovra’ di quasi 800 pagine, che tocca vari settori: dalla salute alla famiglia, dallo sport al lavoro, dalle imprese ai trasporti. Quella che circola però, frena il ministero dell’Economia, non è una vera e propria “bozza del prossimo decreto legge”, quanto un “brogliaccio, un documento di lavoro che raccoglie le proposte giunte da alcuni ministeri”. Un documento comunque importante per capire su cosa sta lavorando l’esecutivo. Per le famiglie è previsto uno stanziamento di 150 milioni di euro per il “potenziamento dei centri estivi diurni destinati alle bambine e ai bambini di età compresa tra 3 e 14 anni e di progetti volti a contrastare la povertà educativa”. Sul tavolo anche la prosecuzione del lavoro agile per i genitori con almeno un figlio a carico minore di 14 anni e un fondo per il sostegno agli affitti.
Per quanto riguarda l’economia si prevede la creazione di un Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi, con una dotazione di 1 miliardo di euro per l’anno 2020, finalizzato all`attuazione di interventi di ristoro per i danni subiti dal settore agricolo, della pesca e dell`acquacoltura. Sul tavolo anche lo stop al pagamento della tassa sul suolo pubblico fino al 31 ottobre per bar e ristoranti. Confermati il reddito di emergenza fra 400 e 800 euro, l’ampliamento della platea del reddito di cittadinanza, il rinnovo dei bonus per autonomi e professionisti, ma anche per i lavoratori domestici, la proroga della Cassa integrazione per altre 18 settimane, la proroga di 2 mesi per Naspi e Dis-coll. Anche per lo sport sarà creato un fondo da 200 milioni, finanziato con l’1% degli incassi delle scommesse sportive. Come già anticipato nei giorni scorsi nella bozza c’è anche l’incremento di ecobonus e sismabonus al 120% fino al 2022.
Risorse corpose anche sulla sanità, con la previsione di 500 milioni per incentivi in favore del personale dipendente del Sistema sanitario nazionale, l’assunzione degli specializzandi e il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario. Dovrà essere anche realizzato il potenziamento strutturale delle unità di terapia intensiva e di terapia semi-intensiva e l’organizzazione di un sistema di monitoraggio delle Rsa e di assistenza domiciliare e territoriale, anche ricorrendo alla locazione di strutture alberghiere. Prevista anche (e fa discutere) l’indicazione di 1,50 euro come costo massimo per le mascherine chirurgiche, al di sopra dei 50 centesimi che erano stati dichiarati nei giorni scorsi come prezzo di vendita in farmacia. Su tutte le proposte è in corso un lavoro di selezione e verifica, ancora lontano dall’essere concluso. E infatti al momento non è stato ancora convocato il Consiglio dei ministri in cui dovrebbe essere discusso: si parla di domenica, ma un nuovo slittamento, secondo fonti di governo, è molto probabile. askanews