Da Rampelli (Fdi) pdl contro le parole straniere in Pa. Ed è polemica

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Ipotesi di multe fino a 100mila euro per l’uso di forestierismi. Pd; “Un`iniziativa che rasenta il ridicolo”

Fabio Rampelli

Una legge contro l’uso di parole straniere nella pubblica amministrazione a tutela della lingua italiana. La proposta è stata presentata dal vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, primo firmatario di un testo sottoscritto da altri venti colleghi deputati di Fratelli d’Italia. Nel provvedimento si prevedono, tra l’alto, multe fino a 100.000 euro per l’uso eccessivo dei cosiddetti forestierismi. L’iniziativa ha suscitato dure critiche dell’opposizione.

“L`onorevoli Rampelli di Fdi deve essere in vena di pesce d`aprile anticipato: la sua crociata contro inglesismi e forestierismi in generale suscita non poca ilarità. Soprattutto perché è stato il suo partito a voler ribattezzare svariati ministeri tra cui quello dello Sviluppo Economico, rinominato ministero delle Imprese e del Made in Italy. Ora quindi farà 100 mila euro di multa al ministro Urso? Invece di creare sempre diversivi, a volte magari anche scherzosi ma molto spesso disarmanti nella loro irricevibilità, Fratelli d`Italia pensi a lavorare per i cittadini” hanno osservato senatori e deputati del M5s.

“Un`iniziativa che rasenta il ridicolo, ma che purtroppo ci fa precipitare nella triste realtà in cui questa destra sta spingendo passo dopo passo il Paese”, ha aggiunto la capogruppo del Partito Democratico in commissione Cultura alla Camera, Irene Manzi. La destra pensa che sia “sufficiente inventarsi nuove sanzioni per risolvere ogni questione. Li aspettiamo in Parlamento, dove faremo un`opposizione senza sconti” ha proseguito. Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha infine scritto che “oggi è in corso uno scontro titanico per la palma della presa di posizione più cretina tra Ignazio La Russa e Rampelli”.

Proposte di legge analoghe, ha replicato Rampelli, “esistono in diversi Stati europei, perché la lingua è la più alta espressione della propria cultura e legittimamente viene difesa da chi non vuole perderla. E sarebbe assurdo la perdessimo proprio noi, nazione che ha visto unificato l`idioma da uno dei letterati universali, Dante Alighieri”.